Federico Palmaroli, in arte Osho, ha sviscerato i suoi segreti da vignettista satirico al Riformista, confessando anche qualche simpatia inaspettata. “Giorgia Meloni è molto simpatica -ha confessato il vignettista- a volte quando ho fatto vignette su di lei, ho pensato che quella battuta lei la farebbe veramente. Siamo molto simili come forma di umorismo“. La soddisfazione maggiore, però, secondo Palmaroli arriva quando i personaggi politici si prestano al gioco e soprattutto quando sono autoironici.
Non sempre però è facile ottenere il personaggio giusto per la vignetta giusta e questo Osho lo sa bene, soprattutto quando ripensa a qualche politico su cui è riuscito a costruire un’intera stagione di battute satiriche: “Mi manca Luigi di Maio, che è la mia guest star. L’averlo riportato in luce dalla Meloni per la vicenda del Mes, aver avuto una sua reazione è stata un po’ una gioia, anche perché si dice che stia preparando il suo ritorno in politica“.
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Le novità e le delusioni dell’anno secondo Osho
Ma se da un lato si perde sempre qualcuno a cui si è voluto bene, dall’altro si deve attendere sempre qualche novità, in grado magari di far dimenticare ciò che non si ha più. Nel caso di Osho il personaggio emergente dell’anno, degno di essere protagonista delle sue vignette è proprio Elly Schlein, prima donna segretario del Pd che, in quanto tale, “è la novità dell’anno“.
“Si presta in quanto segretaria del Pd, a causa dei loro conflitti interni che regalano sempre qualche spunto per trasformare la satira in uno sketch in cui fare delle battute” ha dichiarato Osho, confermando come i battibecchi tra politici, soprattutto quando fanno parte dello stesso partito, permettono sempre grande spazio di manovra per quanto riguarda la satira. Osho punta tutto su Schlein che “ci ha già messo del suo sull’armocromista” e che anche in vista delle europee può assicurare siparietti comici da cui prendere spunto.
Ma se nel Pd Elly è stata promossa a pieni voti, nel centrodestra Osho incontra solo delusioni. “Mi aspettavo più contrasti al loro interno“, ha confessato così il suo sconforto Federico Palmaroli, sottolineando come Salvini solo ora, in vista delle europee, stia cercando in qualche modo di mettere in difficoltà il governo: “Pensavo che avrebbe rotto di più le palle, invece in questo senso mi ha deluso. Sono lontani i tempi del Papeete, una stagione meravigliosa ed anche quella più produttiva per me”.
Con Osho non si salva neanche la politica estera
Joe Biden, Carlo D’Inghilterra e Javier Milei sono un mix di promesse, nate nel 2023 ma pronte a cavalcare il 2024, da cui Osho si aspetta moltissimo.
“Biden secondo me è il personaggio internazionale dell’anno. Non sta benissimo di testa, cade, saluta donne invisibili, questi sono gli elementi che lo rendono protagonista“, dice Federico Palmaroli spiegando come il mito americano di Sleepy Joe sia attualissimo anche in Italia. Carlo III invece, diventa “personaggio dell’anno in assoluto“, proprio per essere riuscito finalmente a mettere le mani sul trono d’Inghilterra. “E poi -ha rivelato Osho- sui reali nessuno si incazza“.
L’ultimo personaggio estero da prendere in considerazione è Javier Milei, nuovo leader argentino che “è un personaggio sui generis“. Osho confessa di non avergli mai dedicato una vignetta, che “già vedendolo con quella motosega ho capito che regalerà sicuramente delle perle“.
Gentiloni, Renzi e Meloni i più simpatici della politica italiana
Tornando in patria, Osho ha deciso di non tirare troppo la corda, parlando di tutti gli interessati positivamente, anche di quelli su cui si fatica a trovare qualcosa di positivo: “Renzi è simpatico, me lo dicono tutti. So che è antipatico politicamente ma tutti quelli che lo hanno incontrato dicono sia un intrattenitore” ha confessato al Riformista, dopo essere stato un po’ incalzato.
“Ammiro Giorgia Meloni che, al di là degli steccati politici, ha fatto un percorso che non può non essere riconosciuto. È cresciuta nelle segreterie del partito e si è fatta la gavetta, per me questa è politica“, insomma per Osho è importante dividere il personaggio politico dalla persona privata, e Federico Palmaroli lo dimostra egregiamente all’interno dell’intervista, anche parlando del suo rapporto con Gentiloni.
“È un personaggio simpatico e non permaloso e quindi è stato un grande colpo per me. L’ho utilizzato nel trapasso da Osho e la satira politica. Gli facevo fare quello che faceva Osho, perché si presta molto e poi è romano, aveva quella mimica facciale che abbiamo noi“, conclude Federico Palmaroli, mentre si prepara a disegnare la prossima vignetta.
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