Novara, pusher stupra una cliente: il compagno lo uccide a coltellate

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l'omicidio di Novara sarebbe stata la risposta ad uno stupro, compiuto proprio dalla vittima. Ad averlo accoltellato a morte, quindi, sarebbe stato il compagno della donna stuprata

Redazione
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Il giallo di Novara sembrerebbe aver avuto la sua soluzione. Un uomo morto in un bosco, nessuna arma del delitto e nessun potenziale colpevole, era questo il quadro che gli inquirenti si sono trovati davanti lo scorso 25 luglio. Una zona degradata, caratterizzata dallo spaccio di droga e dalla criminalità, che diventa teatro di un crimine senza colpevole. Proprio grazie alla collaborazione di coloro che abitualmente frequentano la zona, è stato possibile per gli investigatori ricostruire un quadro chiaro della vicenda.

Una storia che al centro ha violenza e sopraffazione e che ha visto finire in carcere un uomo di 33 anni, accusato di omicidio. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’omicidio di Novara sarebbe stata la risposta ad uno stupro, compiuto proprio dalla vittima. Ad averlo accoltellato a morte, quindi, sarebbe stato il compagno della donna stuprata che avrebbe messo in atto la sua terribile vendetta. Anche quest’ultima sarebbe stata denunciata per gli stessi reati del sospettato, poiché gli inquirenti ritengono che possa essere stata proprio lei a spingere il compagno ad uccidere il suo stupratore.

Novara, la ricostruzione dell’omicidio

Secondo quanto raccolto dagli inquirenti, sembrerebbe che il caso di Novara abbia avuto inizio lo scorso 24 luglio, quando la donna si sarebbe recata dalla vittima, un uomo di 28 anni, per acquistare della droga. Il 28enne avrebbe però deciso di violentarla, dando inizio così agli eventi catastrofici che avrebbero poi portato alla sua morte. La donna, infatti, una volta tornata a casa avrebbe raccontato al suo compagno la violenza e gli avrebbe chiesto di vendicarla.

L’uomo, quindi, il 25 luglio si sarebbe armato di coltello e avrebbe raggiunto lo spacciatore. In poco tempo lo avrebbe ucciso e si sarebbe dileguato dalla zona. Il 26 luglio gli inquirenti si trovano a dover districare il giallo, consapevoli che le opzioni in campo potevano essere più di quelle preventivate. Per la ricostruzione dei fatti si sono rivelate fondamentali le testimonianze di persone che hanno incontrato in strada l’arrestato mentre si allontanava di fretta dal luogo del delitto.

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