Campione olimpico e leggenda del pugilato italiano, Nino Benvenuti è deceduto all’età di 87 anni per una malattia che da tempo lo affliggeva. Oro olimpico dei pesi walter nei Giochi Olimpici di Roma 1960, battendo in finale il sovietico Jurij Radonjak, il pugile azzurro conquista anche la prestigiosa coppa “Val Barker”, destinata al lottatore tecnicamente migliore del torneo.
Benvenuti è stato inoltre uno dei pochi pugili non statunitensi ad aver conquistato e difeso più volte il titolo mondiale indiscusso dei pesi medi nella storia del pugilato mondiale. Inoltre, le sue quattro vittoriose difese consecutive del mondiale indiscusso dei medi lo pongono alle spalle solamente di Marvin Hagler e Carlos Monzon come numero di difese consecutive a segno.
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Benvenuti è stato anche il primo italiano ad essere inserito nella International Boxing Hall of Fame, riconoscimento ricevuto nel 1992. Nonostante non avesse la cittadinanza statunitense, il pugile dell’Isola d’Istria classe ’38 è stato ammesso anche nella National Italian-American Sport Hall of Fame, così come le leggende di Rocky Marciano e Joe Di Maggio, per le sue imprese sportive ottenute sul suolo Usa.
La passione pugilistica di Nino Benvenuti inizia a tredici anni in una piccola palestra allestita nella propria abitazione spinto dal suo stesso padre che, in gioventù, si era dedicato a questo sport. Passa poi ad allenarsi all’Accademia pugilistica di Triste percorrendo ogni volta in bicicletta la relativa distanza. Proprio in quegli anni la famiglia Benvenuti, residente nella Zona B del Territorio Libero di Trieste, sotto amministrazione jugoslava, subisce la repressione anti italiana fino alla confisca della loro casa nonché l’arresto del fratello maggiore. Così, la famiglia preferisce stabilirsi a Triste, nella Zona A amministrata dall’Italia.
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