La “complessa operazione di soccorso internazionale” sulle cime del Nepal durata 48 ore e con l’impiego di due elicotteri, “in collaborazione tra le autorità nepalesi e italiane, con il supporto tecnico e burocratico di Avia Mea”. E’ quanto è stato spiegato dalla stessa società che ha coordinato i soccorsi per gli alpinisti italiani Stefano Ferronato e Alessandro Caputo, le cui salme sono state recuperate nella mattinata di ieri sulla catena himalayana nepalese del Panbari dove hanno tentato la scalata.
I corpi sono attualmente a Kathmandu e nel corso della giornata, secondo quanto appreso dai soccorritori italiani, saranno espletate le formalità per il rientro in Italia. Tragedia sul Panbari Himal si è consumata molto probabilmente nella notte tra giovedì 30 e venerdì 31 ottobre con mentre Ferronato e Caputo erano al Campo 1.
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Nel soccorso dei due alpinisti è stato fondamentale anche il contributo di Valter Perlino, sopravvissuto dopo essere rientrato al campo base per un motivo di salute. Come tenuto a specificare da Avia Mea, Perlino, presente in quota, “ha avuto un ruolo determinante per la gestione delle informazioni e il collegamento tra le spedizione, i soccorritori e il coordinamento remoto, rappresentando un esempio di competenza, lucidità e umanità in condizioni estreme“.
Ma in Nepal si è assistito ad una vera e propria strage di alpinisti. Al momento, sarebbero 5 gli italiani coinvolto in due distinti incidenti in alta quota avvenuti in Nepal. Perché se Caputo e Ferronato hanno perso la vita mentre erano impegnati nella scalata del picco Panbari colti da una tempesta, sul Monte Yalung Ri ha causare la tragedia è stata una valanga che ha travolto diversi alpinisti. Un bilancio di 7 morti, tra cui 2 italiani, ovvero il fotografo abruzzese Paolo Cocco e Markus Kirchler. E ci sarebbe anche un terzo italiano sempre dell’Abruzzo, il biologo Marco Di Marcello. Mentre altri 3 italiani rimangono al momento ufficialmente dispersi.
In merito al destino di Di Marcello, il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, precisa in una nota che “si è limitato ad esprimere il proprio cordoglio sulla base della notizia del ritrovamento del suo corpo che da diverse ore viene diffusa da molte testate online. Da sindaco di Castellato, che mi ha prontamente cercato, apprendendo che i familiari hanno notizia del fatto che il rilevatore in suo possesso mostra segni di movimento, che lasciano sperare in un esito positivo“.
Intanto, “allo stato attuale Markus Kirchler e Marco Di Marcello risultato ancora ufficialmente dispersi e continuano le ricerche per il loro soccorso“, riferiscono fonti della Farnesina specificando che risultano ancora dispersi gli altri due italiani vittime con Cocco della valanga, Markus Kirchler e per l’appunto Marco di Marcello.
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