Almeno altri 7 italiani sono ancora dispersi in Nepal, dove diverse aree dell’Himalaya sono state colpite da una serie di valanghe. Queste avrebbero travolto numerosi connazionali, così come decine di altri alpinisti. La Farnesina ha confermato di non avere notizie dei 7 cittadini italiani, tra cui Marco Di Marcello e Markus Kirchler, dispersi nella zona di Yalung Ri e non deceduti come inizialmente riferito. Le comunicazioni con il Paese asiatico sono ancora difficili, in particolare quelle tra le autorità, i responsabili delle operazioni di soccorso e le rappresentanze diplomatiche dei vari Paesi coinvolti.
Le autorità locali hanno invece confermato la morte di tre alpinisti italiani. Si tratta di Alessandro Caputo, Stefano Farronato e Paolo Cocco. Intanto, il Console Generale d’Italia a Calcutta competente per il Nepal, Riccardo Della Costa, è giunto Kathmandu, dove si stanno concentrando le ricerche degli alpinisti, al fine di coordinare con le autorità nepalesi e i gruppi di ricerca. Il tutto in raccordo con la Farnesina.
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Le valanghe sull’Himalaya sono state causate dal ciclone Montha, che si è formato nel Golfo del Bengala, e che ha portato nel Paese piogge e nevicate che hanno causato forti disagi e danni. Gli incidenti in alta quota si sono quindi moltiplicati in poche ore. Con il passare dei giorni, sembra sempre più improbabile ritrovare i dispersi ancora in vita, anche in considerazione delle gelide temperature sulla vetta nepalese e delle difficoltà incontrate nei soccorsi, rallentati dalla burocrazia del Paese e dalle condizioni meteo gravissime.
I decessi hanno riguardato due spedizioni diverse. La prima tragedia è avvenuta il 31 ottobre, quando gli alpinisti partiti il 7 ottobre erano stati sorpresi da forti nevicate al Campo 1, a circa 5mila metri di altitudine, mentre erano impegnati nella scalata del Panbari. In questo primo incidente hanno perso la vita Alessandro Caputo e Stefano Farronato.
Il secondo è avvenuto il successivo 3 novembre, quando una valanga ha travolto un gruppo di 12 persone al campo base dello Yalung Ri, una montagna di 5.360 metri nella valle del Rolwaling, nel distretto di Dolakh. Di questa spedizione facevano parte anche gli italiani Marco di Marcello e Markus Kirchler, che ieri erano stati dato per morti, ma che in realtà sono dispersi. A perdere la vita, invece, è stato Paolo Cocco, di cui è già stato ritrovato il corpo.
Secondo quanto riferito da The Himalayan Times, sarebbero stati trovati senza vita anche Marco Di Marcello e Markus Kirchler. Notizia che però non è stata ancora confermata dalla Farnesina. I due sarebbero stati trovati insieme all’alpinista tedesco Jakob Schreiber, al trekker francese Christian Andre Manfredi e alle guide alpine nepalesi Padam Tamang e Mere Karki.
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