Da più di un anno era il latitante della porta accanto, il vicino di casa cordiale, il cliente affezionato del supermercato
La storia di Matteo Messina Denaro ha dell’incredibile. In molti oggi si chiedono quanto avrebbe vissuto Matteo Messina Denaro in un appartamento in mezzo a famiglie e novelle coppie di sposi. Da oltre un anno era il vicino cordiale, il cliente affezionato del ristorante.
Il covo: il caso Bonafede
La scoperta dell’abitazione è avvenuta a seguito della cattura fuori dalla clinica di Palermo per mano dei carabinieri del Ros. Le indagini hanno incrociato le proprietà di Andrea Bonafede, l’uomo che gli ha ceduto l’identità, con i dati dei due telefoni trovati addosso. Una successione di dati che hanno permesso le autorità ad arrivare in via Cb 31 a Campobello di Mazzara, un vicolo laterale di via Vittorio Emanuele II.
Al piano terra del civico 10 in una palazzina di due piani viveva l’ultimo boss stragista, fra sneakers griffate, vestiti di lusso, un frigorifero pieno di cibo, ricevute di ristoranti, viagra, profilattici, un televisore di ultima generazione e alcuni orologi. “L’ho comprata con i soldi di Messina Denaro, lo conosco da sempre” ha detto nell’interrogatorio Andrea Bonafede. Quest’ultimo è indagato per associazione mafiosa e favoreggiamento aggravato. L’abitazione risulta intestata a lui e sarebbe stata acquistata alcuni anni fa per la cifra di 20 mila euro.
Indagato anche il medico di base
Il medico di base di Campobello di Mazara, Alfonso Tumbarello è indagato dai magistrati antimafia coordinati dal procuratore aggiunto Paolo Guido. Per gli inquirenti non poteva non sapere che le prescrizioni di esami specialistici per malati di cancro o di terapie oncologiche che consegnava ad Andrea Bonafede non erano per lui. Per il momento la procura lo ha iscritto solo per favoreggiamento.
L’ultimo tassello del mosaico riguarda Giovanni Luppino, l’autista catturato con il superboss.