Andrea Adamich, ex pilota e volto conosciutissimo della televisione italiana, si è spento all’età di 84 anni. Il mondo dei motori affronta un lutto durissimo e dice addio ad uno dei grandi nomi della sua storia. Nel corso della sua carriera ha disputato cinque stagioni in Formula 1 con Ferrari, McLaren, March, Surtees e Brabham e nel 1965 vince il titolo italiano di Formula 3.
Un successo che convince l’Alfa Romeo a ingaggiarlo, portandolo ai trionfi in due campionati Europeo Turismo nel 1966 e nel 1967 alla guida della Giulia Gta. Il loro sodalizio è durato 50 anni e ha portato a successi inimmaginabili. Il suo ritiro dalle corse arriva nel 1974, quando invece ha inizio al sua carriera in televisione.
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De Adamich ricopre il ruolo di telecronista dal 1978 al 2009 insieme a Guido Schittoni per Mediaset e dal 1991 fonda il Centro Internazionale Guida Sicura, proseguendo la sua storica collaborazione con Alfa Romeo. Dal 1982 conduce la trasmissione sportiva Grand Prix su Italia 2 e di diversi altri programmi per i programmi Fininvest. Un programma fresco e nuovo che diventa presto un cult per tutti gli appassionati.
Il 2 giugno 2022 viene poi nominato Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana. Nello stesso anno gli viene affidata anche la conduzione degli studi che precedevano e seguivano i Gran Premi del Motomondiale trasmessi su Italia 1. Nel 1991 fondò a Varano il Centro Internazionale Guida Sicura, proseguendo la sua storica collaborazione con Alfa Romeo. Nello stesso anno arriva la svolta epocale nella F1 vista in tv, con Berlusconi che è riuscito a strappare i diritti alla Rai e che affida a De Adamich il programma di punta sui motori, permettendogli di annunciare la prima vittoria di Michael Schumacher con la Ferrari.
Indimenticabili alcune sue gaffe televisive, che sono entrate proprio nel repertorio popolare degli amanti della Formula 1 e della televisione italiane. Si trattava di semplici sviste linguistiche che hanno comunque contribuito a creare una immagine simpatica e umana del telecronista, arrivando anche ad aumentarne la popolarità.
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