Daniele Pacini, un alpinista di 34 anni toscano è deceduto ieri pomeriggio mentre si trovava insieme alla compagna sulle montagne della valle Gesso. L’uomo è la seconda vittima nella zona in due giorni, dopo la morte di Marco Gibbin, escursionista di Villar San Costanzo precipitato e morto nella zona del lago di Valcuca.
Cosa è successo all’alpinista
L’incidente mortale è avvenuto mentre Daniele Pacini stava scalando con la fidanzata Giuseppa la via classica di arrampicata sulla Cima della Nasta – Spigolo Vernet (3.108 mt), nel massiccio dell’Argentera, sopra il rifugio Remondino dove avevano trascorso già due notti.
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L’alpinista aveva brevetti ed esperienza nel campo, ma improvvisamente qualcosa deve essere successo, perché è precipitato oltre lo spigolo roccioso. La compagna ha cercato in tutti i modi di trattenere la corsa, senza però riuscire a evitare la caduta violenta del 34enne, che gli ha provocato vari traumi e gli ha fatto perdere conoscenza. La donna è rimasta appesa alla sosta e ha riportato ferite lievi, ma è riuscita comunque a chiamare i soccorsi. L’eliambulanza è arrivata portando due tecnici del Soccorso alpino e speleologico piemontese. Le operazioni di recupero sulla parete rocciosa sono state molto difficili e, una volta recuperato il corpo dell’uomo, non c’è stato nulla da fare. Molto probabilmente è morto sul colpo.
Marco Ghibaudo, gestore del rifugio Remondino e che ha collaborato con i soccorsi ha dichiarato: “Ho conosciuto Daniele e Giuseppa questo inverno, con la mia compagna eravamo a scalare nella zona di La Spezia. Gli avevo raccontato del rifugio e mi aveva detto che sarebbe venuto quest’estate a trovarmi. “Se c’è da scalare ancora meglio”. Domenica sera, qui non c’erano altri ospiti e avevano mangiato insieme a noi dello staff. Ieri li ho visti salire sulla Nasta, mi sembrava tutto normale con lui ad aggredire e lei dietro. Poi chissà cos’è accaduto, terribile. Siamo tutti molto dispiaciuti. Anche se lo conoscevo poco, ma era più di un cliente”.
L’escursionista morto il 18 agosto
Solo un paio di giorni prima la morte del 34enne, un altro uomo è rimasto vittima delle montagne della valle Gesso: era il 39enne Marco Gibbin, di Villar San Costanzo. Domenica era partito da solo per una gita e aveva lasciato l’auto in località Terme di Valdieri, prendendo il sentiero che conduce al lago di Valcuca (2.180 mt), e alla Rocca San Giovanni (2.635 mt), nel punto più alto della cresta. I familiari, non vedendolo tornare, hanno chiamato i soccorsi che hanno subito iniziato le ricerche. Il corpo è stato ritrovato solo la mattina dopo. Probabilmente a causa del maltempo l’uomo è scivolato da Rocca San Giovanni e precipitato per decine di metri, morendo sul colpo.
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