Morti sul lavoro: 2 operai morti in due giorni

Hanno perso la vita sul lavoro una ragazza di 26 anni di Treviso e un uomo di 59 anni di Ravenna a causa di tragici incidenti

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Due operai morti sul lavoro negli scorsi due giorni, questo il bilancio della seconda settimana di novembre che sembra aver battuto il record negativo del 2023. Due tragedie per ora inspiegabili, che però hanno privato due famiglie dei loro cari. Una piaga, quella delle morti bianche, che continua ad addolorare l’Italia, che ogni anno registra migliaia di decessi sul posto di lavoro.

Solitamente sono incidenti tragici, che tolgono la vita schiacciando e stritolando, di fronte a colleghi impotenti. La sicurezza sul lavoro continua a preoccupare e ormai ogni settimana l’Inail registra almeno un infortunio sul lavoro letale. Nei primi otto mesi del 2023 sono stati 657 i decessi registrati, un numero inferiore a quello dello stesso periodo del 2022. Un 3% in meno di morti, che però non potrà garantire che il bilancio positivo si mantenga fino alla fine dell’anno.

Rimane solo il dolore dei famigliari delle vittime, una ragazza di Treviso e un uomo di Ravenna che tra ieri e oggi, 15 novembre, non sono riusciti a tornare nelle loro case. Tanta anche la rabbia, di chi non si spiega come queste tragedie continuino a verificarsi.

Lo scorso ottobre anche il Presidente Sergio Mattarella si era espresso sulla questione: “Bisogna fare di più per prevenire questi eventi, e per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori“. Parole che oggi sembrano inutili e che sicuramente non restituiranno le vittime al calore dei loro famigliari.

Morti sul lavoro: Anila morta a 26 anni schiacciata da un macchinario

La vittima si chiamava Anila Grishaj, una ventiseienne di origini albanesi, ed era impiegata nella ditta “Bocon srl” che si occupa di produzione e commercializzazione di surgelati a Pieve di Soligo, nel Trevigiano.

La ragazza era vicedirettrice dell’azienda e ieri operava con un macchinario per l’imballaggio, recentemente acquistato dall’azienda. Secondo dinamiche ancora sconosciute il macchinario avrebbe colpito la donna, schiacciandole le vertebre cervicali.

Secondo i testimoni, la giovane sarebbe rimasta incastrata nel macchinario all’altezza del capo e a causa della pressione sulle vertebre, avrebbe perso la vita.

Sono in corso le indagini dei carabinieri di Treviso e del personale Spisal, ovvero del Servizio per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro. Si indaga sulla possibilità di una manomissione del macchinario o di un difetto di fabbrica.

Morti sul lavoro: a Ravenna un operaio è morto travolto da un escavatore

Oggi, invece, l’ennesima tragedia si è verificata a Ravenna, dove un’operaio di 59 anni è morto dopo essere stato travolto da un’escavatore. Un decesso orribile, le cui cause non sono ancora state chiarite.

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Morti sul lavoro, operaio travolto da un escavatore a Ravenna

Si ipotizza che l’uomo, durante il turno d lavoro in un cantiere, sia sceso dal suo mezzo per chiedere informazioni ad un collega che era a bordo dell’escavatore. A quel punto l’uomo sarebbe stato travolto proprio dal collega, che non si sarebbe accorto della sua presenza. I due operai erano dipendenti di due ditte diverse.

Indaga ora la polizia coadiuvata dalla sezione “Medicina e lavoro” dell’Ausl Romagna.

Morti sul lavoro: operaio schiacciato da una piattaforma mobile

Lo scorso 11 ottobre, l’ultima tragedia sul lavoro. A Tivoli un operaio di 61 anni è morto durante delle operazioni di installazione di impianti di illuminazione. . L’uomo si trovava sopra un piattaforma mobile ma durante lo spostamento di quest’ultima, è rimasto schiacciato.

L’intervento dei soccorsi del 118 si è rivelato inutile, a causa dei traumi troppo gravi che il sessantunenne aveva riportato. È deceduto proprio all’interno dell’azienda.

La vittima era dipendente di una ditta specializzata nella manutenzione di impianti elettrici, industriali e civili ed era residente a Villa Adriana.

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