Funivia Monte Faito, salgono a 25 gli iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo e condotte omissive

Le quattro vittime sono l'operatore di bordo dell'azienda Eav, Carmine Parlato, di 59 anni, l'israeliana Janan Suliman, di 25 anni, i coniugi britannici Elaime Margaret e Graeme Derek Winn. Un secondo passeggero di origini israeliane, unico superstite della cabina, è stato invece trovato privo di documenti e si è scoperto essere il fratello di Sulliman solo in un secondo momento

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Era il 17 aprile quando si spezzò un cavo della funivia del Monte Faito che collega la sommità della vetta con la stazione di Castellammare di Stabia. L’incidente provocò la morte di 4 persone e un ferito grave. E oggi, a poco meno da un mese dalla tragedia, arriva un’ulteriore svolta nelle indagini; sale, infatti, a 25 il numero di persone iscritte nel registro degli indagati, tra le quali anche Umberto De Gregorio, il presidente dell’EAV.

A tutti i destinatari degli avvisi gli inquirenti viene contestato il reato di omicidio colposo e lesioni colpose in concorso e “condotte omissive” in relazione “alle attività di progettazione, manutenzione, controllo verifica, vigilanza, ispezione” dell’impianto in cui persero la vita, lo scorso 17 aprile, l’operatore di bordo dell’Eav Carmine Parlato, la giovane turista israelo-palestinese Janan Suliman, i coniugi Elaime Margaret e Graeme Derek Winn, e in cui è rimasto gravemente ferito il fratello di Janan, Thabet Suliman, ricoverato inizialmente ricoverato all’ospedale del Mare di Napoli. Nella cabina a valle, invece, viaggiavano 10 persone, tra cui una famiglia tedesca, 4 studenti Erasmus e il macchinista.

L’iscrizione nel registro degli indagati consente a tutti i destinatari degli avvisi di poter nominare un consulente di parte che può assistere all’incidente probatorio. Tra i 24 compaiono dipendenti dell’Eav, i tecnici e funzionari dell’Agenzia nazionale sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali che hanno effettuato i controlli alla funivia, i referenti della società Franz Part che si sono occupati della manutenzione e del rifacimento delle “teste fuse”.

A quattordici indagati viene contestato di avere attestato l’assenza di criticità e/o di problematiche nell’impianto dove si è verificata la tragedia consentendo l’apertura della funivia.

Umberto De Gregorio, presidente dell’Eav, scrive sui social: “Ho letto dai giornali che sto per ricevere un avviso di garanzia in merito alla tragedia del Faito. Gli indagati, leggo dai giornali, passerebbero da 4 a 25. Confermo la mia assoluta fiducia nella giustizia, sono sereno, e confermo la massima collaborazione agli organi inquirenti“.

Cinque giorni dopo l’incidente, la Procura di Torre Annunziata aveva deciso di aprire un fascicolo inizialmente contro ignoti per le ipotesi di reato di disastro colposo e omicidio plurimo colposo. Erano quattro i nomi iscritti nel registro degli indagati della Procura di Torre Annunziata, in vista del conferimento dell’esame autoptico sulle salme delle quattro vittime del disastro: Marco Imparato, responsabile esercizio e manutenzione della funivia, Pasquale Sposito, direttore generale Eav, Giancarlo Gattuso e Pasquale di Pace, entrambi dipendenti dell’Ente Autonomo Volturno, l’ente che gestisce l’impianto.

Funivia Monte Faito, le indagini in corso

Il procuratore Nunzio Fragliasso aveva costituito un apposito pool da lui guidato e composto dall’aggiunto Giovanni Cilenti e dai pm Giuliano Schioppi e Alessandra Riccio. I magistrati hanno già individuato i periti che li affiancheranno negli accertamenti sulla manutenzione e sui controlli, in particolare quelli settimanali compreso l’ultimo, che doveva essere effettuato proprio il giorno prima dell’incidente, in cui c’è stata allerta meteo anche per forte vento.

In un secondo momento sarà necessario approfondire gli aspetti che riguardano i freni e il cavo di trazione, la cui rottura ha provocato la tragedia. I video dei sistemi di videosorveglianza sono stati acquisiti e al vaglio degli inquirenti è emerso uno in particolare che ha ripreso la fase iniziale del disastro.

La Polizia di Stato, in veste di polizia giudiziaria, ha già acquisito un’ampia documentazione che gli investigatori stanno focalizzando le proprie energie. Secondo quanto compreso, l’Eav, l’ente che gestisce la funivia, aveva riattivato il servizio circa dieci giorni fa in vista della bella stagione, dopo la pausa invernale. A breve la Procura di Torre Annunziata dovrebbe disporre le autopsie che potrebbero vedere l’iscrizione dei primi indagati di questo fascicolo.

La dinamica dell’incidente alla funivia del Monte Faito

La tragedia si è verificata a causa della rottura di uno dei cavi che compone la funivia del Monte Faito. La prima cabina, quella appena partita dalla stazione di Castellammare di Stabia, sarebbe stata salvata dall’entrata in funzione del sistema frenante di emergenza. La seconda, con a bordo 5 persone, e ormai quasi giunta sulla sommità del monte, sarebbe invece caduta a gran velocità.

La rottura del cavo sarebbe stata provocata da un guasto alla funivia, che ha bloccato le due cabine nel tratto tra la vetta della montagna e la stazione. Inizialmente è sembrato che i passeggeri fossero tutti rimasti illesi, invece, successivamente il bilancio si è aggravato. Sul posto della tragedia è intervenuto il soccorso alpino.

Il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Vicinanza, ha spiegato la dinamica di quanto accaduto, confermando la rottura del cavo di trazione e il presunto mancato funzionamento del freno di emergenza della cabina che stava entrando nella stazione alla sommità del monte Faito.

Salvini: “Serve report accurato su eventuali responsabilità”

Sulla questione è intervenuto anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che ha sostenuto che le quattro vittime sarebbero due coppie di turisti. “C’è stata in queste ore veramente una situazione atmosferica pesantissima, quindi immagino quello che può essere successo a 1.500 metri di altezza“, ha poi aggiunto il governatore, ringraziando i soccorritori prontamente intervenuti sul luogo della tragedia.

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, si è detto “profondamente addolorato per le vittime” ed ha chiesto un report accurato sull’incidente della funivia sul monte Faito. L’obiettivo è quello di fare chiarezza su tutti gli aspetti della vicenda e accertare in tempi rapidi le eventuali responsabilità.

Funivia bloccata, cosa ha comportato

La rottura del cavo ha avuto ripercussioni anche sulla rete ferroviaria: il cavo caduto ha colpito la linea aerea della ferrovia Circumvesuviana, costringendo all’interruzione della tratta tra Pioppaino e Castellammare. Di conseguenza, anche la circolazione dei treni sulla linea Napoli-Sorrento è stata temporaneamente sospesa ma sono stati inseriti bus sostituivi. L’Eav, l’ente gestore del trasporto, ha dispiegato immediatamente dei tecnici per risolvere il guasto e ripristinare sia la funivia che il servizio ferroviario. La funivia era in partenza quando si è verificata la rottura del cavo, si ipotizza che la colpa sia stata data dal forte vento.

Eav ha poi spiegato in una nota che “a causa di un guasto sulla funivia del Faito e della caduta di un cavo sulla linea aerea della ferrovia vesuviana, la circolazione ferroviaria è momentaneamente sospesa“. Infatti, “la funivia è ferma, il sistema di sicurezza ha bloccato le cabine, e sono in atto le operazioni per far scendere in sicurezza i 16 passeggeri che non hanno riportato ferite.

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