Molise, il governatore Roberti indagato per corruzione: “Da me solo comportamenti corretti”

Al centro dell'inchiesta vi sarebbe un presunto traffico di rifiuti tra la Puglia e il Molise. Roberti sarebbe indiziato in una vicenda che riguarda assunzioni, appalti e denaro

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Un’inchiesta condotta dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Campobasso ha scosso i vertici della Regione Molise, portando all’apertura di un’indagine nei confronti del governatore Francesco Roberti e di sue moglie. Lo stesso membro di Forza Italia avrebbe confermato l’apertura di un provvedimento a suo carico, chiarendo però che i fatti a lui contestati risalgono ad un periodo compreso tra il 2019 e il 2021, ovvero anni precedenti al suo incarico come Presidente della Giunta Regionale del Molise.

Mi preme precisare come da parte mia ci siano stati sempre comportamenti corretti e rispettosi della legge“, ha dichiarato Roberti, sottolineando poi di essere pronto a collaborare con la magistratura, al fine di fornire tutte le informazioni utili e necessarie. Il presidente ha infatti evidenziato di voler chiudere al più presto la questione, affinché venga confermato il suo costante rispetto delle istituzioni e la correttezza del suo operato. “Continuerò a svolgere il mio lavoro con la massima serietà e serenità“, ha sostenuto Roberti, chiarendo la sua fiducia nei confronti della magistratura.

Molise, l’indagine condotta dalla Dda

Al centro dell’inchiesta vi sarebbe un presunto traffico di rifiuti tra la Puglia e il Molise. Roberti sarebbe indiziato in una vicenda che riguarda assunzioni, appalti e denaro, come riportato da Repubblica. Nel periodo che le indagini prendono in considerazione, Roberti era presidente della provincia di Campobasso, sindaco di Termoli, ente competente per le autorizzazioni in materia di rifiuti e membro del consiglio generale della Cosib, ovvero il consorzio industriale in cui è compresa anche la società Energia pulita.

Secondo quanto riportato dalla Procura in un fascicolo di circa 100 pagine, sembrerebbe che Roberti fosse coprogettista delle pratiche presentate dalla società Energia pulita al Comune di Termoli da lui stesso amministrato e che avrebbe “accettato dal direttore tecnico della società denaro e altre utilità per sé e per la moglie“.

L’inchiesta sarebbe però suddivisa in diversi tronconi. Gli indagati in totale sono 45 privati cittadini e 2 società, a cui sono contestati a vario titolo i reati di estorsione, traffico illecito di rifiuti e turbativa d’asta. Inoltre, nell’avviso di conclusione delle indagini sarebbero presenti anche decine di episodi legati a estorsioni, traffico di droga, traffico illecito di materiali speciali e pericolosi, tra cui l’amianto, intimidazioni e minacce tra soggetti della provincia di Foggia in contatto con esponenti della malavita locale.

Il presidente Roberti non è però coinvolto nei filoni di indagine riguardanti la criminalità organizzata, ma solamente in quelli riguardanti i casi di presunta corruzione.

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