Un art director di Modena, Alessandro Manfredini, ha denunciato su Facebook un atto discriminatorio legato all’omosessualità che hanno subito lui e il suo ex compagno nel momento in cui erano alla ricerca di un appartamento in affitto per quest’ultimo. Il proprietario di una casa a cui erano interessati aveva una regola rigida sugli affittuari da tenere in considerazione: “Il proprietario vuole una famiglia: un uomo e una donna e possibilmente un figlio”.
Modena, il racconto
Come ha riportato la Gazzetta di Modena, l’art director ha contattato l’agenzia immobiliare telefonicamente e si è trovato di fronte ad un interrogatorio portato avanti dall’agente immobiliare su richiesta del locatore: “chi è?“, “cosa fa nella vita?“, “chi vivrebbe con lei nell’appartamento?“, queste le invadenti domande a lui poste.
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Dopo circa 5 minuti dalla prima telefonata ne riceve un’altra in cui l’agente spiega che il proprietario non è disponibile a dare loro la casa, poiché cerca solo famiglie. Manfredini chiede spiegazioni e gli viene detto che si cercano solo famiglie tradizionali, formate da un uomo e da una donna, e possibilmente da un figlio. L’uomo si infuria con l’agente, la quale si difende dicendo di essere solo un tramite.
Manfredini ha dichiara al quotidiano: “Capisco che la signora abbia provato ad uscire dalla forte situazione di imbarazzo che si è creata, ma io mi chiedo come sia possibile che oggi, a
Modena, un’agente immobiliare si presti a riferire a potenziali clienti del rifiuto da parte di un proprietario a mostrare un appartamento a persone che comunque avrebbero tutte le
caratteristiche e le garanzie economiche richieste per poterlo affittare, solo per una presa di posizione palesemente omofoba“.
Modena, vicenda simile a Milano
A febbraio si è verificata a Milano una vicenda simile a quella accaduta a Modena. Anche il discografico Andrea Papazzoni si era sentito dire dall’agenzia immobiliare che non poteva prendere in considerazione una determinata casa a Milano perché “la proprietà preferisce affittare a persone dall’orientamento più tradizionale”. Nonostante l’uomo avesse i requisiti economici e sufficienti garanzie per prendere l’immobile, i locatori lo avrebbero escluso per l’orientamento sessuale.
“Al telefono ero incredulo perché il rifiuto della proposta mi è stato comunicato con un giro di parole assurdo finendo poi per far capire che il motivo aveva palesemente a che fare con il fatto che ero gay e che la proprietà avrebbe preferito una coppia o famiglia più tradizionale”, aveva raccontato l’uomo a Milano today.
Anche in questo caso la vittima di discriminazione aveva cercato di far capire all’agente immobiliare quanto questa storia fosse assurda, ma la donna non poteva fare altro che essere un tramite del volere dei locatori. La vicenda è stata quindi denunciata sui social, in particolare su TikTok. Milano Today ha poi contattato l’agenzia immobiliare che si è giustificata dicendo: “Credo che il ragazzo non abbia capito le ragioni che gli abbiamo esposto. La scelta della proprietà era legata alla sua professione”.
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