Milano, detenuto si lancia da una finestra e scappa, l’agente che lo insegue finisce in coma

"Nell'ultimo mese in tutta Italia sono stati quattro i detenuti ad evadere. Il sistema delle carceri è al collasso, il governo se ne occupi" ha dichiarato il sindacalista Aldo Di Giacomo

Redazione
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Un inseguimento finito male quello di questa mattina a Milano, dove un’agente di 28 anni, cercando di bloccare la fuga di un detenuto dall’ospedale San Paolo di Milano, è finito in coma. Ad essere singolare in questa storia è la dinamica dell’incidente: il detenuto è riuscito ad evadere saltando da una finestra, l’agente ha riportato un forte trauma cranico e lesioni alle vertebre cervicali. L’agente sembrava stare bene, ma solo poche ore dopo aver raggiunto in autonomia il pronto soccorso le sue condizioni sono peggiorate drasticamente.

Il sindacalista Di Giacomo: “Carceri al collasso, il governo dov’è?

Mordjane Nazim è il nome del detenuto palestinese evaso dalla finestra dell’ospedale all’alba di questa mattina. Aveva litigato con dei compagni di cella e per questo da mercoledì sera era stato trasferito all’Ospedale San Paolo di Milano. Il trasferimento si era reso necessario per le gravi ferite riportate nella lite con gli altri reclusi. Ci si chiede se non sia stato un errore collocarlo in un reparto ordinario del pronto soccorso, anziché in uno apposito per detenuti.

Il Dap e il governo hanno lasciato il sistema carcerario a sè stesso. A capo del sistema ormai ci sono i delinquenti, comandano loro e gestiscono il traffico di droga all’interno delle strutture penitenziari” dichiara il sindacalista Aldo Di Giacomo.

La situazione è al collasso – conclude Di Giacomo – nell’ultimo mese in tutta Italia sono stati quattro, non ci sono più medici nelle carceri a causa delle minacce dei detenuti per ottenere un ricovero, insomma, il governo deve affrontare la questione, ora. Non si può più rimandare“.

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