La tanto agognata maturità è arrivata. Oggi 19 giugno, con 7 tracce e 6 ore di tempo ha avuto il via la prima prova, il tema di italiano. Dopo una lunga attesa sono iniziati quei giorni indimenticabili nella vita di ognuno. Quanti ricordi abbiamo creato su quei banchi di scuola, proprio in quei giorni che segnavano la fine ma anche l’inizio di una nuova vita. A ricordare quei giorni sono anche i politici in un’intervista rilasciata a skuola.net, dov’è stato condiviso da loro l’esito della prova e anche qualche episodio. A partire dagli esponenti della maggioranza, fino all’opposizione, quali sono stati i voti presi dai nostri leader all’esame di maturità?
Schlein secchiona, Meloni voto basso in condotta
Dalle parole di Elly Schlein emerge una ragazza timida, costretta a candidarsi per il consiglio di facoltà dove ottenne 71 voti. Racconta. Definita secchiona prendendo ottimi voti, ci confessa che riusciva a studiare solo sotto pressione, nelle 48 ore prima degli esami. In linea con la sua media è il voto di maturità preso nel 2004 in Svizzera, in un liceo analogo al tradizionale Classico. In secondo luogo conseguì la laurea in Giurisprudenza con il massimo dei voti, 110 e lode. La premier Giorgia Meloni, autodefinendosi con una media alta, uscì dalla maturità linguistica con un voto pari a 60/60. Anche se ammette che studiava la notte prima degli esami. Il suo tallone d’Achille era la condotta bassa.
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Gli altri leader
Condizione diversa per il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte definendosi uno studente modello, preparò la maturità ascoltando Generale di De Gregori ottenendo come voto 60/60 analogamente come è successo alla Laurea in Giurisprudenza. Il leader di Forza Italia Antonio Tajani, studente medio. Nonostante prese 1 ad un compito di greco conferma di non essere mai stato bocciato. Alle materie scientifiche preferiva quelle umanistiche. Dopo aver conseguito la maturità classica con 48/60, si laureò in Giurisprudenza con 108/110.
Analogamente al leader di Forza Italia, anche Matteo Salvini, della Lega definendosi uno studente discreto, ammette la sua avversione riguardo ai numeri rimasta tutt’oggi. È uscito dalla maturità con 48/60 dal Liceo Alessandro Manzoni di Milano. Matteo Renzi, leader di Italia Viva, racconta l’esperienza come rappresentante d’istituto svolto per 2 anni in seconda e terza liceo ottenendo successo nel secondo anno. Si descrive come uno studente metà metà uscendo dal liceo con 60/60 al Classico.
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