Scalfarotto: “Siamo nel 2023 e non penso ci siano motivi validi per cui l’Italia non debba fare quello che tutti gli altri Paesi con i quali normalmente ci confrontiamo hanno già fatto”
“Siccome ci troviamo in una situazione dove sostanzialmente in una via o in un’altra tutto il mondo occidentale riconosce il matrimonio egualitario, mi sono chiesto: quando l’Italia sarà matura per fare questo passo e sdoganare il fatto che una famiglia può essere fatta da un uomo e una donna ma anche da due donne o da due uomini?”.
Intervista al senatore Scalfarotto: il video
È proprio da questo interrogativo del senatore di Italia Viva, Ivan Scalfarotto, che oggi, giovedì 9 marzo al Senato, ha presentato il disegno di legge che mira a introdurre in Italia il cosiddetto “matrimonio egualitario”, estendendo l’istituto del matrimonio anche a persone dello stesso sesso.
La differenza tra unione civile e matrimonio
“Il disegno di legge nasce da una constatazione – spiega il senatore. – Sono ormai 7 anni, dal 20 maggio 2016, che in Italia abbiamo un istituto le unioni civili, riservate alle coppie omosessuali, per poter regolarizzare la loro famiglia e quindi “riconoscere” alle famiglie omosessuali una parità sostanziale. Ora bisogna fare un passo in più”.
“La principale differenza tra unione civile e matrimonio – continua Scalfarotto – sta nel fatto che la normativa sull’affiliazione sulle adozioni fu stralciata prima dell’approvazione della legge sulle unioni civili e quindi, sono rimaste aperte moltissime questioni legate alle famiglie “arcobaleno”. L’altra faccenda, è poi che in Italia esistono due istituti separati per cui la legge discrimina tra coppie omosessuali ed eterosessuali”.
L’occidente ha approvato i matrimoni egualitari
Scalfarotto, inoltre, nel suo intervento al Senato, ha sottolineato come “questa non è una scelta originale del legislatore italiano, perché anche se alcuni ordinamenti hanno introdotto il matrimonio egualitario diretto, senza passare per le unioni civili, come ad esempio la Spagna nel 2005 e gli Stati Uniti nel 2013, in altri paesi, come la Francia, la Germania, la Gran Bretagna, prima si è introdotta una forma di riconoscimento soltanto per le coppie omosessuali, poi, una volta verificato dopo alcuni anni il funzionamento di questo istituto, il legislatore, ha fatto il passo successivo”.
“Siamo nel 2023 – continua il senatore – e non penso ci siano motivi validi per cui l’Italia non debba fare quello che tutti gli altri paesi con i quali normalmente ci confrontiamo hanno già fatto”.
Cosa contiene il ddl sui matrimoni egualitari
Ma esattamente, di cosa tratta il disegno di legge? Il disegno di legge è molto semplice perché si limita a introdurre il concetto che il matrimonio può essere riservato a tutti i cittadini, sostituirebbe in tutte le leggi le parole “marito” e “moglie” con la parola coniugi e poi consentirebbe anche alle coppie omosessuali di poter adottare. Il ddl andrà, inoltre, ad abrogare la legge Cirinnà, da tre istituti se ne passerà a due: matrimonio o unione di fatto, senza più unioni civili.
Scalfarotto: “Sono speranzoso dopo aver ascoltato Centinaio”
Per quanto riguarda le perplessità che si potrebbero avere sul fatto che si concretizzi questo disegno di legge il senatore Scalfarotto ha spiegato: “Io non lo consegnerò soltanto nelle mani dei parlamentari di centrosinistra bensì dell’intero Parlamento. Sono convinto che non esistano temi di partito quando si parla di uguaglianza tra le persone. Inoltre, anche Giulia Pastorella, la collega vicepresidente nazionale di Azione, presenterà il medesimo disegno di legge”.
“Sono anche speranzoso – aggiunge Scalfarotto – dopo aver sentito Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato, dire che ad oggi non farebbe le barricate nei confronti di questo disegno di legge. La sua posizione mi è sembrata più aperta rispetto al passato. Ovviamente ne parlerò anche con il governo, perché come ho detto penso che si limiti semplicemente a fare ciò che governi di destra e di sinistra hanno già fatto in tutto il mondo senza particolari patemi d’animo”.
Non commettere peccati ideologici
“Infine – conclude Scalfarotto – penso che l’unico peccato che non dobbiamo commettere è quello di diventare ideologici. La mia opinione è che la società avanzi per successive approssimazioni e che tante leggi di grande progresso che abbiamo avuto nel nostro paese, come quella per il divorzio, per l’interruzione volontaria di gravidanza e la stessa legge sulle unioni civili, non erano quelle perfette, però hanno contribuito in modo importante a far avanzare l’agenda dei diritti del nostro paese”.