Per il presidente delle Guide alpine italiane Peterlongo si è trattato di un evento catastrofico ma non preventivabile: «Non abbandonare la montagna»
Continuano le ricerche per intercettare i dispersi in seguito alla tragedia sulla Marmolada che ha causato la morte di sette persone secondo il bilancio attuale. Tredici persone risultano al momento disperse: dieci sono di nazionalità italiana e tre di nazionalità ceca. Si è alzato in volo l’elicottero della Guardia di Finanza attrezzato con la tecnologia ‘Imsi Catcher’ in grado di intercettare i segnali dei cellulari accesi. Questa modalità dovrebbe facilitare il ritrovamento delle persone disperse. Intanto, sono in corso le indagini tecniche dei glaciologi della Provincia autonoma di Trento mentre il sindaco di Canazei Giovanni Bernard ha confermato la chiusura dell’area al momento estremamente pericolosa.
Secondo il presidente delle Guide alpine italiane, Martino Peterlongo: «L’evento catastrofico di ieri era altamente imprevedibile, anche perché se così non fosse stato non si spiegherebbe come mai c’erano sul posto tante persone, fra cui diverse Guide alpine».
Per quanto riguarda la sicurezza del percorso che è stato coinvolto dal crollo della valanga di ghiaccio, afferma: «La salita alla Punta Penia è l’itinerario classico di alta montagna delle Dolomiti, sulla cima più alta, quindi gode di una popolarità e di una frequentazione molto elevata. Si è verificata una terribile coincidenza di un evento imprevedibile capitato su un itinerario ad alta frequentazione. Se il distacco fosse avvenuto di notte avremmo avuto probabilmente solo un report e nessuna persona coinvolta».
Dato che stiamo parlando di un fenomeno imprevedibile, secondo Peterlongo: «Non è ragionevole abbandonare la frequentazione delle montagne in senso assoluto, mentre bisogna se mai pensare alla frequentazione con i criteri della prudenza, della conoscenza delle condizioni degli itinerari, eccetera» ha concluso.
L’ultimo bilancio della tragedia è di sette vittime, otto feriti e tredici dispersi. Oggi il presidente del Consiglio Mario Draghi si è recato a Canazei e ha affermato: «Ora lavorare perché non accada più».
Le ricerche sono in corso e continueranno nelle prossime ore. Più passa il tempo e più si rischia di ritrovare senza vita le persone disperse.