La Generazione Z e il rapporto complicato col denaro

I risultati dell’indagine di Esdebitami Retake mostrano come i giovani utilizzano il loro denaro pur non conoscendo le dinamiche economiche e finanziarie

Redazione
4 Min di lettura

Spende in cibo e abbigliamento, e paga perlopiù in crypto. Questo il quadro della generazione Z e il complicato rapporto col denaro che emerge nell’indagine promossa da Esdebitami Retake e condotta su giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni.

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Gestione autonoma del denaro per 8 giovani su 10 e sostegno famigliare

I dati, presentati nel corso dell’iniziativa “Gen Z e consapevolezza finanziaria tra digitale, tecnologia e new economy” mostrano come 8 giovani su 10 gestiscano in autonomia i propri risparmi pari a circa 842 euro mensili tra paghette, regali e stipendio. Il denaro a disposizione è stato ricavato nel 57% dei casi dallo stipendio, nel 37% da regali ricevuti, nel 32% da una paghetta e nel 30% da somme di denaro ricevute all’occorrenza.

A preoccupare è però quella percentuale di intervistati, il 12%, che dichiara di ricavare un guadagno da scommesse, giochi e lotterie. Dai dati emerge poi che circa il 60% degli intervistati, nella fascia di età tra i 18 e i 25 anni, non ha un’occupazione stabile. Questi vengono sostenuti pertanto dalla famiglia che li aiuta a coprire le spese mensili.

Modalità di approccio alle spese della generazione Z

Il 42% dei giovani tra i 18 e i 22 anni e il 32% tra i 23 e i 25 anni ha dichiarato di valutare attentamente le opportunità di acquisto in base alla propria disponibilità economica.
Il 39% dei giovani tra i 18 e i 22 anni e il 42% di quelli tra i 23 e i 25 sostengono di aver fissato un budget giornaliero o settimanale da non superare. 1 giovane su 5, al contrario, dichiara di non pensare ai soldi a sua disposizione prima di acquistare.

Al primo posto tra le voci di spesa vi sono cibo e vivande, seguite al secondo posto dalle spese per mangiare fuori casa. Al terzo posto, invece, quelle destinate all’acquisto di abbigliamento, calzature e accessori. Infine, al quarto, rientrano le spese per viaggi, discoteche e divertimento.

Solo il 43% dei giovani traccia le spese

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Le famiglie, anche se aiutano i giovani con le spese mensili, nella maggior parte dei casi non li aiuta a tracciare le spese sostenute.

Solo il 43% dei giovani tra i 18 e i 22 anni, secondo i dati, terrebbe traccia di tutte le spese mensili. Il 45% dichiara di curarsene solo a volte o per quelle più consistenti, mentre il 12% non ne tiene traccia.

Tra i giovani dai 23 ai 25 anni le percentuali salgono a 45% per il tracciamento costante e a 50% per il tracciamento occasionale. Il restante 5% non tiene conto delle spese effettuate.

Debiti, azioni di risparmio e investimenti

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Tra gli intervistati il 35% sostiene di avere debiti per mutuo della casa, prestiti finalizzati all’acquisto di prodotti o servizi, dilatazioni di pagamento. Solo il 13% di questi riesce a pagare le rate, seppur con numerose difficoltà.

Dalle analisi svolte emerge, inoltre, che l’87% dei giovani risparmia, mentre una minoranza si dedica a diverse forme di investimento dalle più tradizionali e alle criptovalute. Tra questi ultimi circa il 20% sostiene però di non saperne valutare i rischi.

Proprio per questo vengono organizzati incontri, come il “Generazione Z e consapevolezza finanziaria tra digitale, tecnologia e new economy”, utili secondo il presidente di Esdebetei Retake Luigi Ursino a “trasferire a giovani, docenti e scuole pillole formative utili per gestire le proprie finanze in modo più consapevole, evitando così di commettere errori, fare scelte economiche avventate e cadere in situazioni di sovraindebitamento”.

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