Il 26 novembre l’ondata di maltempo che causò anche 400 sfollati sull’isola. Fiaccolata silenziosa dei residenti
Un mese fa l’ondata di maltempo che spazzò via Ischia: 12 morti, 400 sfollati e un’inchiesta della procura di Napoli al momento senza iscritti nel registro degli indagati. Questo lo scenario che si sono ritrovati di fronte i residenti che nel giorno di Santo Stefano hanno organizzato una fiaccolata silenziosa.
I nodi da sciogliere
Su Ischia caddero 126 millimetri di pioggia in sei ore, una quantità d’acqua abnorme che il monte Epomeo non riuscì a drenare, causando una valanga di 80mila tonnellate di fango abbattutasi a Casamicciola. I soccorritori lavorarono anche di notte per undici giorni. Oltre 400 gli sfollati, la maggior parte ospitati in hotel riaperti per l’emergenza, ma dopo l’alluvione, in occasione delle allerta meteo, molti altri hanno dovuto lasciare le loro abitazioni per sicurezza in attesa del piano di emergenza definitivo, una delle questioni più importanti sul tavolo del commissario all’emergenza frana, Giovanni Legnini.
VIDEO – INTERVISTA AL MINISTRO PIANTEDOSI
Il territorio è stato diviso in quattro zone a seconda dell’indice di rischio ed entro questa settimana dovrebbe essere comunicata la decisione finale sui rientri in casa per diversi sfollati. Le scuole sono ancora chiuse e sono attese anche le procedure per l’attivazione del contributo di autonoma sistemazione che permetterà agli sfollati di poter prendere in affitto un immobile.
Altra tappa sarà la rimozione e lo smaltimento delle migliaia di tonnellate di fango portate a valle dalla alluvione. Rimosso quello che occupava le strade ora resta da portare via il resto che, per il commissariato all’emergenza, potrà essere riutilizzato sull’isola per scopi virtuosi come il ripascimento degli arenili.