Se tra il 2017 e il 2019 si assisteva a una costante diminuzione delle fumatrici, ora si misura un incremento nella percentuale dei fumatori che riguarda entrambi i sessi
È in crescita il numero dei fumatori in Italia. Il 2019 traccia il primo aumento significativo dopo l’impennata del 2006: oltre 800mila unità negli ultimi tre anni. Se tra il 2017 e il 2019 si assisteva a una costante diminuzione delle fumatrici, ora si misura un incremento nella percentuale dei fumatori che riguarda entrambi i sessi.
Il 24,2% degli italiani fuma e il 75% inizia a stringere la sigaretta tra le dita tra i 15 e i 20 anni – un 9% comincia addirittura prima dei 15 anni. «Quasi la metà dei giovani fumatori nella fascia d’età 15-24 anni (49,8%) fuma meno di 9 sigarette al giorno, sebbene il 45,5% di essi consumi tra le 10 e le 19 sigarette/die», asserisce Roberta Pacifici, responsabile del Centro nazionale dipendenze e doping dell’Iss.
Oltretutto sembrerebbe essere triplicata la percentuale di quanti fumano sigarette a tabacco riscaldato: 3,3% nel 2022 rispetto all’1,1% del 2019. Si deve poi tener conto della schiera di fumatori “duali”: l’81,9 % di chi usa la sigaretta elettronica usufruisce al contempo di tabacco tradizionale. Più di una persona su tre considera le sigarette a tabacco riscaldato meno dannose delle tradizionali.
L’Iss polemizza sulla «legislazione fragile nei confronti dei prodotti diversi dalla sigaretta tradizionale» sottolineando come il 66,8% di coloro che fanno uso di e-cig (62,6% nel 2019) e il 74,6% di chi fruisce di IQOS fuma liberamente nei luoghi pubblici.
Sono questi i dati emersi dal report condotto dall’Iss in occasione della giornata mondiale senza tabacco promossa dall’Oms il 31 maggio. L’Agenzia delle Nazioni Unite specializzata per questioni sanitarie pone la questione anche sul tema ambientale, cercando di sensibilizzare sull’impatto provocato dalla filiera del tabacco, nonostante gli sforzi dell’industria per apparire ecosostenibile.
L’Iss denuncia – oltra all’effetto sull’ecosistema – il prezzo da pagare in vite umane per il fumo: solo in Italia muoiono circa 93mila persone all’anno e 8milioni nel mondo.
Sul fronte cure nessuna nota positiva: i centri antifumo su tutto il territorio nazionale sono diminuiti, passando da 292 a 223. L’ organo tecnico-scientifico del servizio sanitario nazionale in Italia ricorda però le iniziative promosse sul campo per aiutare i cittadini a smettere di fumare. La piattaforma “Smettodifumare” (https://smettodifumare.iss.it) fornisce una mappa dei centri antifumo presenti, fornendo indicazioni pratiche per un facile accesso.