La mattina dopo le elezioni Europee il sindaco di Roma e Commissario Straordinario al Giubileo 2025 Roberto Gualtieri ha deciso di avviare le procedure espropriative sui terreni appartenenti alla Regione Lazio per portare avanti l’iter dei due biodigestori contenuti nel piano di gestione dei rifiuti di Roma. Non solo, l’ordinanza autorizza l’accesso di personale tecnico nelle aree designate per gli impianti che, ricordiamo, dovrebbero sorgere uno a Casal Selce e l’altro a Cesano.
L’esproprio da parte del Commissario Gualtieri si è reso necessario in seguito alle parole dell’assessore regionale ai Rifiuti Fabrizio Ghera risalenti ad un mese fa: “Con i poteri commissariali può espropriare il terreno“. Perciò così ha dovuto fare il primo cittadino e così ha fatto, visto che l’attuale giunta Rocca non è venuta incontro alle sue esigenze.
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I due impianti
I due biodigestori di Ama saranno realizzati a Casal Selce nel Municipio XIII e a Cesano Osteria Nuova nel Municipio XV. Fin dai primi annunci, risalenti all’era Raggi, i cittadini si sono messi sulla difensiva, pronti a scongiurare un possibile sequel di Malagrotta.
Entrambi i bandi, del valore di 100 milioni di euro ciascuno, comprendono la progettazione, la realizzazione e la gestione degli impianti per 12 mesi, con termine ultimo per il completamento dei lavori fissato al 1 giugno 2026. Gli impianti tratteranno complessivamente duecentomila tonnellate di rifiuti organici, producendo biometano e ammendante compostato misto.
Furiosi i comitati di Casal Selce attaccano Gualtieri
Sul piede di guerra i comitati di quartiere, specialmente “Difendiamo Casal Selce” e “Casal Selce non si tocca”. Sono proprio quest’ultimi ad aver denunciato, tramite un post sui social, le “falsità” pronunciate da Gualtieri nell’ultima ordinanza commissariale.
Sul documento è stato disposto “di dare atto dell’intervenuta efficacia delle varianti per la previsione della realizzazione di dette opere nello strumento urbanistico vigente, stanti la notifica e le comunicazioni di rito intervenute, in ossequio a quanto disposto dai su richiamati provvedimenti commissariali e l’assenza di manifestazioni di dissenso“. Invece di manifestazioni ce ne sarebbero state, di cui l’ultima risalente a due settimane fa proprio in Campidoglio, sotto la finestra del sindaco.
I ricorsi al Tar: comitati in attesa della sentenza
Non solo proteste, scioperi della fame da parte di alcuni residenti e manifestazioni al centro di Roma e sui territori prescelti da Gualtieri per costruire gli impianti. I comitati di quartiere di Casal Selce hanno, inoltre, presentato quattro ricorsi al TAR per scongiurare la costruzione del biodigestore sul loro territorio. A breve dovrebbe uscire la sentenza ma a quanto sembra, a Gualtieri, questo non sembra interessare un granché.
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