Un bambino di 10 anni si è trovato a dover gestire una situazione devastante nel corso di un’escursione nel pressi del monumento del Monte Calvario, a Gorizia. Il piccolo si trovava con suo padre, che improvvisamente si è accasciato al suolo in preda in quello che è apparso come un malore. Il piccolo ha immediatamente preso il telefono del padre ed ha chiamato il 112 in cerca di soccorritori che potessero aiutare il suo papà.
Con una lucidità impressionante, il bambino ha cercato di seguire le istruzioni degli operatori della centrale unica del soccorso del Friuli Venezia Giulia, che lo hanno guidato da remoto nel corso delle operazioni di primo soccorso. Il piccolo ha cercato di rianimare il suo papà, nonostante la situazione emotiva drammatica, seguendo con attenzione le istruzioni degli esperti. Nonostante l’aiuto del piccolo, l’uomo non è sopravvissuto.
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La tragedia è avvenuta intorno alle 11:30 e grazie all’allarme del piccolo, la macchina dei soccorsi si è immediatamente messa in moto. Gli operatori hanno raggiunto tempestivamente il luogo in cui si trovavano il bambino e suo padre, compatibilmente con la zona periferica, ma per l’uomo non c’era più nulla da fare. Si sono mobilitati sanitari dell’ambulanza e dell’auto medica, assieme al personale della Polizia, ai vigili del fuoco (che avevano anche fatto decollare l’elicottero da Venezia) e ai tecnici del Soccorso alpino.
“Abbiamo assistito, da remoto, a un gesto straordinario“, ha spiegato all’Ansa, Giulio Trillò, direttore della Struttura Operativa Regionale Emergenza Sanitaria Fvg, aggiungendo: “È giusto che sappia che nessuna persona avrebbe potuto fare di più di quanto è stato in grado di eseguire lui per cercare di salvare il genitore“. Trillò ha poi specificato che anche il medico rianimatore ha confermato che il piccolo ha operato la rianimazione alla perfezione.
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