Si celebra oggi, lunedì 18 dicembre, la Giornata mondiale per i diritti dei migranti, istituita nel 2000, lo stesso giorno in cui, 10 anni prima, l’Assemblea Generale aveva approvato la “Convenzione sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie”, stabilendo “la definizione internazionale di lavoratore migrante e gli standard internazionali per il trattamento dei migranti” allo scopo di prevenire lo sfruttamento e i flussi clandestini.
Migranti, i dati del 2023
L’Italia negli ultimi anni è stata uno dei Paesi più “colpiti” dai flussi migratori. Secondo i dati riportati dall’UNICEF, dall’inizio dell’anno sono stati oltre 281 872 gli attraversamenti irregolari delle frontiere europee – il 18% in più rispetto al 2022. Di questi circa 184 614, di cui oltre 17 000 minori non accompagnati, sono avvenuti via mare lungo le rotte del Mediterraneo centrale e occidentale e lungo la rotta atlantica dall’Africa occidentale alle Canarie – con un aumento dell’83% rispetto all’anno precedente –, mentre i restanti 97 258 hanno oltrepassato le frontiere terrestri dalla rotta balcanica al Nord Europa (+ 30%).
Il periodo estivo è risultato essere quello in cui si è registrato il picco di sbarchi in Italia – specialmente in Sicilia, Calabria e Puglia – con un conseguente sovrappopolamento delle strutture ricettive e di permanenza temporanea.
Dall’analisi UNICEF sono emersi, anche, dati drammatici sull’incidenza di morti dovuti alle pratiche di migrazione clandestina. Si stima, infatti, che nel periodo compreso tra gennaio e settembre 2023 i decessi siano aumentati di oltre il 31% rispetto allo stesso periodo del 2022 – 2 418 morti e dispersi nel 2023 contro i 1 841 degli stessi nel 2022.
Gestione umana e ordinata della migrazione
In occasione della Giornata Mondiale per i diritti dei migranti, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni – di fronte ai numeri sempre più preoccupanti emersi dall’analisi UNICEF e in rispetto del Patto mondiale per una migrazione sicura, ordinata e regolare (GCM) – ha rinnovato il suo impegno a “promuovere una gestione umana e ordinata della migrazione a beneficio di tutti, comprese le comunità di origine, transito e destinazione”.
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