Situazione insolita in Giappone. Le spiagge centrali, in particolare la Baia di Wakasa a circa 300 km a ovest di Tokyo, sono attaccate dai delfini. Il fenomeno che si protrae da ormai 3 anni sembrerebbe essere causato da un solo esemplare solitario per ragioni impulsive sessuali. Il totale dei feriti dal 2022, spiega il Direttore dell’Echizen Matsushima Aquarium di Fukui sono circa 47 persone, se pur riportando lievi lesioni agli arti fino ai feriti gravi con addirittura le ossa rotte.
Dal 21 luglio 16 morti
Nel 2024 la situazione non è diversa. Dal 21 luglio sono state 16 le vittime colpite dagli attacchi dei delfini. Affermano le autorità locali che le aree maggiormente colpite dove si sono concentrate le pressioni di questi esemplari sono in prossimità della città di Mihama e di fronte alla città di Tsuruga. Il comportamento del delfino spiega il Direttore di Fukui spiega che potrebbe essere unicamente legato ad un impulso di natura sessuale.
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La spiegazione derivata dal Ricercatore marino presso la James Cook University in Australia, Putu Mustika, afferma che nella fase dell’accoppiamento i delfini possono compromettere e involontariamente ferire gli esseri umani. Durante quella fase il loro comportamento è significativamente selvaggio portandoli a scagliarsi sopra altri esseri umani a dimostrazione della loro desiderio sessuale.
Amano la compagnia dell’uomo
Questi grandi mammiferi, dall’aspetto simpatico grazie al loro muso, sono animali intelligenti che amano la compagnia dei loro simili. Il loro nome scientifico è Delfinidi e in natura ne esistono 38 specie prevalentemente diffuse negli oceani oltre a quelli di fiume presenti nelle acque dolci. Vivono sulla superficie dell’acqua perché questo gli consente di emergere per respirare e poter fare un carico di ossigeno sufficiente per stare poi sott’acqua 5 minuti. Paradossalmente prediligono la compagnia dell’uomo con cui si relazionano volentieri anche se rappresenta una minaccia per la loro vita. Talvolta compromessa a causa dell’ incessante inquinamento dei mari caratterizzato dal traffico navale, oltre ad essere un importante pericolo le reti da pesca dei marinai dove spesso rimangono impigliati fino a morire soffocati. È infatti noto come il 60% dei delfini di Hector muoiano a causa della pesca accidentale. Questi condizioni mettono molto in difficoltà la sopravvivenza di questa specie costituendo un vero e proprio problema che potrebbe portare all’estinzione.
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