Operazione terrorismo: arrestato 22enne del Bangladesh a Genova: “Era disponibile al martirio”

Un cittadino del Bangladesh è stato arrestato con accuse di terrorismo a Genova. L’uomo è ritenuto attiguo alle attività di Al Qaeda

Redazione
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Dopo la “massima allerta” in Francia, anche in Italia dilaga la piaga del terrorismo. A Genova, un cittadino del Bangladesh, di soli ventidue anni, residente da circa due anni in Italia è stato arrestato con le accuse di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo e istigazione a delinquere.

Le indagini sull’uomo avevano avuto inizio nel 2021 quando secondo gli inquirenti aveva avuto inizio la sua collaborazione con l’organizzazione terroristica pakistana “Therik-e Taliban Pakistan” (TTP) associata di Al Qaeda. Sono ancora pochi i dettagli sulla vicenda che è ancora in aggiornamento.

Operazione terrorismo a Genova, le indagini

Le attività investigative, iniziate nel 2021, sono state condotte all’interno dell’Operazione antiterrorismo della Polizia di Stato, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo della Procura della Repubblica di Genova e hanno permesso di individuare l’uomo, che su vari gruppi social partecipava a discussioni e organizzazioni di matrice jihadista.

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Terrorismo, un arresto a Genova

Sembrerebbe che proprio due anni fa, in concomitanza con l’arrivo in Italia, l’uomo sia entrato a far parte di una cellula terroristica pakistana collegata ad Al-Qaeda.

Una notizia sconcertante, che colpisce ancora di più nel periodo di instabilità che stiamo attraversando. Solo qualche giorno fa a Parigi, la polizia è stata costretta a colpire una donna che minacciava di far esplodere una stazione metro.

Le accuse di attività finalizzate al terrorismo

L’uomo risiedeva a Genova insieme alla famiglia ed era impiegato nei cantieri navali di Sestri Ponente, ma la sua vita apparentemente tranquilla nascondeva le sue collaborazioni con organizzazioni terroristiche. Secondo le ricerche effettuate dalla Digos di Genova e dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione, l’uomo all’interno di queste organizzazioni si sarebbe reso disponibile al martirio.

L’indagato, inoltre, è stato accusato di istigazione a delinquere poiché proprio sui suoi social esortava i suoi follower a commettere atti terroristici e allo stesso tempo faceva apologia di alcuni atti terroristici avvenuti nel mondo. Un atteggiamento da non sottovalutare e che gli agenti dell’unità antiterrorismo hanno deciso di fermare sul nascere.

Grazie alle operazioni condotte dalla Polizia di Stato e dalla Digos è stato possibile emettere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Oltre all’arresto sono in corso anche due perquisizioni.

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