Le indagini sul delitto di Garlasco continuano a ramificarsi e a coinvolgere sempre più persone. Dopo la riapertura del caso lo scorso marzo, poche settimane fa è giunta la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati dell’ex procuratore di Pavia. L’ipotesi degli inquirenti, che per ora non è stata confermata, è che il professionista possa essere stato corrotto dalla famiglia di Andrea Sempio per ottenere l’archiviazione delle accuse nei suoi confronti nel procedimento aperto nel 2017.
Un’accusa immediatamente respinta dal diretto interessato, così come dalla famiglia del 37enne, indagato per un possibile coinvolgimento nella morte di Chiara Poggi. Alcuni movimenti bancari dei membri della famiglia Sempio, però, avrebbero insospettito gli investigatori, così come il ritrovamento di un appunto in casa dei genitori del 37enne in cui era scritto il nome dell’ex procuratore, Mario Venditti, accanto ad alcune cifre.
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Oggi è tornato a parlare il legale del magistrato. “Ritengo questa vicenda surreale“, ha ribadito, ricordando il ruolo fondamentale che il suo assistito ha svolto nel corso della sua carriera. “È passata l’equazione per cui è possibile mettere in dubbio la vita di un magistrato, non tanto per il lavoro svolto, ma per fatti che non hanno niente a che vedere con la sua carriera, il suo senso del dovere, la sua onestà, il suo essere magistrato per oltre quarant’anni senza alcun tipo di censura“, ha tuonato con una certa convinzione.
Ora, ciò che risulta sempre più necessario è trovare la verità riguardante la morte di Chiara Poggi, evitando di trasformare il sistema della giustizia italiana “in una subordinata accessoria allo show a cui stiamo contribuendo“. Da tenere sempre in considerazione anche il dolore della famiglia della vittima, quotidianamente esposta a questi continui cambi di programma.
Trattando poi nello specifico della situazione del suo assistito, il legale ha chiarito che l’indagine su Venditti è stata trasferita dalla Procura di Pavia a quella di Brescia, che è competente per questo specifico tipo di reati. Di conseguenza, la sua richiesta è che l’intera indagine, ovvero anche la branca che comprende Sempio, venga trasferita nella stessa Procura.
“Risulta evidente che non si possa selezionare una parte dell’indagine da mandare e una non da mandare“, ha spiegato, ricordando che ogni singolo evento di questa storia e, di conseguenza, di questa indagine è connesso l’uno con l’altro.
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