Garlasco, annullato decreto di sequestro contro Venditti: analizzate solo due agendine

A seguito della decisione dei giudici, quindi, è prevista la restituzione all'ex magistrato di due iPhone, due IPad, due pc, uno del Casinò di Campione d'Italia di cui Venditti era presidente e un altro della Procura di Pavia nella quale lavorava

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Il decreto di perquisizione e sequestro a carico dell’ex pm di Pavia, Mario Venditti, è stato annullato. A deciderlo il Tribunale del Riesame di Brescia, in riferimento all’inchiesta in cui l’ex procuratore è indagato per corruzione in atti giudiziari all’interno del caso di Garlasco. L’uomo è indagato in quanto sospettato di aver ricevuto soldi per chiedere l’archiviazione di Andrea Sempio.

Ad insospettire gli inquirenti sono stati i movimenti bancari della famiglia Sempio risalenti al 2017, ovvero al periodo in cui il 37enne era stato indagato per la prima volta. Inoltre, in casa dei genitori dell’indagato è stato rivenuto un appunto in cui era scritto il nome di Venditti, alcune cifre e la frase “gip archivia“,

Da quanto si apprende, il Riesame di Brescia avrebbe confermato il sequestro nell’abitazione dell’ex procuratore di Pavia solamente di due agendine con il logo dei carabinieri. Tutto il resto degli oggetti sequestrati sono stati invece annullati. “Erano praticamente mai usate e pressoché intonse“, riferisce l’avvocato Domenico Aiello, che assiste Venditti.

A seguito della decisione dei giudici, quindi, è prevista la restituzione all’ex magistrato di due iPhone, due IPad, due pc, uno del Casinò di Campione d’Italia di cui Venditti era presidente e un altro della Procura  di Pavia nella quale lavorava. Le motivazioni della decisione saranno rese pubbliche entro 30 giorni.

Garlasco, i sentimenti dell’ex pm Venditti

Solo alcuni giorni fa, il legale di Mario Venditti era tornato ad esprimersi sul caso, continuando a perorare la causa del suo assistito che, sin da subito, ha respinto ogni accusa. “Ritengo questa vicenda surreale, aveva ribadito l’avvocato dell’ex magistrato, ricordando che la gravità delle accuse risiede nel fatto che sia “passata l’equazione per cui è possibile mettere in dubbio la vita di un magistrato“.

Il legale ha chiarito che i fatti contestati mettono in dubbio la sua carriera anche se non hanno nulla a che fare con essa o con il suo senso del dovere, la sua onestà e il suo essere magistrato. Il timore del legale è che, se si continua in questo modo, si rischia di trasformare il sistema della giustizia italiana “in una subordinata accessoria allo show a cui stiamo contribuendo“.

Inoltre, il legale aveva specificato che l’indagine su Venditti sarà spostata dalla Procura di Pavia a quella di Brescia, in quanto Procura competente per questo specifico tipo di reati. Di conseguenza, dal suo punto di vista, l’intera indagine dovrebbe essere trasferita perché “non si può selezione una parte dell’indagine da mandare e una da non mandare“.

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