Way Technological Systems

Gae Aulenti, l’aggressore della 43enne confessa: “Volevo colpire un luogo simbolo del potere economico”

Il presunto aggressore, identificato in Vincenzo Lanni, ha confessato di aver accoltellato Anna Laura Valsecchi, per compiere un gesto simbolico nel cuore del distretto smart di Milano. La donna, difatti, sarebbe stata scelta totalmente a caso dal 59enne

3 Min di lettura

Un colpo improvviso e violento, una coltellata dal basso verso l’alto, inferto alla schiena di una dipendente 43enne di Unicredit. Aggredita di prima mattina a due passi dall’ufficio di piazza Gae Aulenti, proprio nel cuore del “distretto smart” di Milano che manager e professionisti attraversano ogni giorno per recarsi al lavoro.

Un’aggressione che sembrava essere avvenuta senza alcun apparente motivo per mano di un uomo che è stato identificato e fermato grazie alle ricerche condotte dai carabinieri coordinati dal pm Cristina Ria, hanno portato in serata a individuare il sospettato in un albergo del capoluogo lombardo. Si tratta di Vincenzo Lanni, 59 anni, che già nel 2015 era stato arrestato per aver accoltellato in strada due pensionati nel bergamasco.

Dalle indagini, inoltre, sarebbe emerso che il 59enne era libero, avendo espiato la pena e si trovava in comunità per un percorso di reinserimento. L’ex programmatore era stato dichiarato incapace di intendere e di volere e condannato nel 2016 a otto anni di carcere, più altri tre da scontare in una struttura psichiatrica, a seguito dell’accoltellamento dei due pensionati. Aveva spiegato al magistrato di aver tentato di ucciderli come reazione al profondo stato di frustrazione che provava per la sua vita, che giudicava fallimentare.

Invece, nella notte, al termine dell’interrogatorio condotto presso il carcere di San Vittore dinanzi al sostituto procuratore Maria Cristina Ria, l’aggressore ha confessato di aver accoltellato Anna Laura Valsecchi. Da quanto appreso, il soggetto in maniera del tutto lucida avrebbe detto al pm di aver ricondotto il gesto ad un forte risentimento nei confronti della comunità di recupero che lo scorso giovedì lo aveva allontanato per cattiva condotta e insofferenza per il licenziamento subito 10 anni prima da parte di un’azienda di programmazione informatica per cui lavorava.

E così, al termine dell’interrogatorio, il 59enne veniva fermato e tradotto preso il carcere milanese. L’imputato avrebbe quindi premeditato l’aggressione in un luogo simbolo del potere economico, per l’appunto accanto al palazzo dell’Unicredit, dove ha sede Finlombardia. Quanto alla donna aggredita, l’uomo ha specificato che non la conosceva e che l’avrebbe aggredita per mera scelta casuale, volendo colpire, attraverso lei, il contesto nel quale di trovava.

Si specifica, difatti, che il fatto che la donna lavorasse all’interno del palazzo Unicredit è un fattore del tutto estemporaneo. Al momento, sono proseguono le attività investigative coordinate dalla Procura di Milano tese a contestualizzare il racconto emerso. A parziale riscontro, intanto i carabinieri fanno sapere di aver rinvenuto anche la giacca utilizzata al momento dell’aggressione e successivamente abbandonata nei pressi dell’Esselunga di viale Famagosta.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo

Avvertenza legale sulle immagini

Alcune delle immagini pubblicate all’interno di questa testata giornalistica sono tratte da fonti online liberamente accessibili. Tali immagini non sono in alcun modo utilizzate per finalità commerciali e i relativi diritti restano di esclusiva titolarità dei rispettivi aventi diritto.

Nonostante le verifiche preventive effettuate dagli autori (incluse, a titolo esemplificativo, l’analisi di metadati, Exif, watermark, loghi o altri segni distintivi), qualora la pubblicazione di un contenuto grafico dovesse risultare lesiva di diritti di proprietà intellettuale o di altri diritti soggettivi, la redazione, su richiesta del titolare, si impegna a rimuoverlo immediatamente o, ove richiesto, a indicarne correttamente l’attribuzione.

Eventuali segnalazioni possono essere inoltrate all’indirizzo e-mail: proprietaintellettuale@ildifforme.it.

In caso di accertata violazione, la redazione adotterà senza indugio ogni misura necessaria alla cessazione della stessa.