Le parole di Vittorio Sgarbi all’esterno della Chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo per l’ultimo saluto Maurizio Costanzo
“Non voleva far vedere quanto era bravo lui, era felice che fosse bravo Fiorello, che fosse bravo Mughini, che fossi bravo io nel mio settore. Oltre quello che poteva lui pensare di me, oltre al critico d’arte, io parlavo di cose che creavano casino. Ma erano queste l’essenza della televisione”. Queste sono le parole di Vittorio sgarbi all’esterno della Chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo per i funerali di Maurizio Costanzo.
Le parole di Sgarbi
“L’imprevisto, le cose che accadono all’improvviso, rendono la televisione uguale alla vita. Lui ha generato noi, come figli. Ho gratitudine nei confronti di mio padre come di lui, ma lui non ci ha insegnato nulla, lui ci ha intercettato. Ha saputo intercettare persone capaci che sono diventate uno spettacolo e un divertimento per il mondo” ha affermato Sgarbi.
Il suo ricordo volto anche alla prima volta da Costanzo. “Nel 1987. Litigai con lui e non era una buona cosa. Ritornai nel 1989 e cominciai a litigare con altri. Ma il litigio non era una mia natura. Io ero lì come nella vita. Il Costanzo Show era un duplicato della vita. Non mi diceva mai di stare tranquillo. Era contento che io fossi incazzato. Gli ascolti oggi li fa lui perché parlare di lui da morto, fa fare ancora grandi ascolti. Costanzo è carne viva“.
Sul futuro invece, guarda con grande ammirazione Maria De Filippi: “Noi eravamo famosi, eravamo qualcosa, lei riesce a fare tv in maniera più potente, con il nulla”.