Questa mattina un’operazione portata avanti dalla Dia, sia in Lombardia che in altre regioni, ha portato all’arresto di 18 persone. Gli agenti sono riusciti a mettere le manette anche al medico Giovanni Morabito, figlio dello storico boss di ‘ndrangheta Giuseppe detto “U Tiradrittu”.
Sette persone sono attualmente in carcere, quattro agli arresti domiciliari, tre con obbligo di dimora e quattro con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L’inchiesta, condotta dagli agenti dell’antimafia, ha sferrato un duro colpo a molte personalità vicine alla cosca Morabito-Palamara-Bruzzaniti, che vede un totale di 68 indagati in stato di libertà, identificati ormai come “colletti bianchi”.
I due filoni d’inchiesta: a dirigere gli illeciti Giuseppe Morabito
Sono due i filoni di inchiesta portati avanti dagli investigatori: il primo riguarda quello delle frodi e truffe commerciali compiute da numerosi professionisti del settore, tra i quali commercialisti, tecnici e legali, ma anche imprenditori “titolari nel centro di Milano di diverse società di consulenza e portatori del necessario ‘know how’ tecnico- giuridico”. Il secondo, invece, riguarda il tradizionale traffico di droga.
Le accuse ufficiali da parte dell’antimafia sono “associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione e numerosi reati economico-finanziari, tra cui anche frodi sui contributi Covid ed Ecobonus i cui proventi erano destinati ad agevolare le attività della ‘ndrangheta, in particolare della cosca Morabito-Palamara-Bruzzaniti“. Il tutto era coordinato e diretto dal medico Giovanni Morabito, collaboratore di alcune Rsa milanesi, già condannato in via definitiva per traffico di sostanze stupefacenti. Il medico è il figlio di Giuseppe Morabito, conosciuto per essere il “capo Crimine” della ‘ndrangheta lombarda, che attualmente si trova al di 41-bis nel carcere di Opera, a Milano, condannato per associazione mafiosa.
Il traffico di stupefacenti
Nel corso dell’indagine sono state comprovate numerose compravendite per quanto riguarda il traffico di stupefacenti: 50 kg di eroina, 150 kg marijuana e circa 50 kg di hashish. La droga sequestrata proveniva dalla Spagna, dall’Austria e dall’Albania. Inoltre, è stato scoperto un canale di vendita di cocaina dal Perù e dal Brasile, destinata ad una conosciuta famiglia di ‘ndrangheta.
Le frodi su fondi Covid ed Ecobonus
Per quanto riguarda le frodi su fondi Covid ed Ecobonus le indagini hanno svelato numerosi illeciti ai danni dello Stato, anche attraverso l’uso dei finanziamenti europei. L’ingente somma sarebbe stata investita per costruire nuove realtà societarie che avrebbero operato in diversi ambiti, anche sfruttando i vantaggi dell’Ecobonus.
Le autorità, intervenendo in modo tempestivo, hanno impedito “l’indebita erogazione di somme e di benefici economici (nella forma del finanziamento garantito e del credito d’imposta) per circa 2 milioni di euro, per i quali era già stata depositata la prevista documentazione”.