Sono stati stanziati 19,8 milioni di euro. È anche già finanziata la progettazione di opere a protezione dell’inclusione del cuneo salino alla foce del fiume Po
Per contrastare la crisi idrica, sono stati stanziati 19,8 milioni di euro. I 7 decreti pronti finanziano le altrettante Autorità di Distretto: sono 21 gli interventi di cui 4 di progettazione per il completamento o la nuova realizzazione di grandi dighe, 12 per gli interventi di interconnessione o di nuovi utilizzi da dighe esistenti.
Le misure per contrastare la crisi idrica
È anche già finanziata la progettazione di opere a protezione dell’inclusione del cuneo salino alla foce del fiume Po. Il finanziamento prevede 18.621.307,82 di euro a cui si aggiungono 1.220.000,00 euro di cofinanziamento per un totale di 19.841.307,8 euro.
Nel dettaglio, gli interventi riguardano in Veneto, la modifica degli scarichi della diga del Corlo, Galleria scolmatrice diga di Bastia, Sistema integrato a fini irrigui Veneto Orientale. In Emilia-Romagna, la diga di Vetto in Val D’Enza; in Piemonte, la diga di Val di Lanzo sul fiume Stura; in Toscana, la diga di San Piero in Campo sul fiume Orcia.
In Liguria, la diga sul torrente Argentina; in Umbria, l’interconnessione della diga del Chiascio e principali sistemi idrici regionali; nelle Marche, lo schema di approvvigionamento straordinario dei Comuni di Recanati, Loreto; in Basilicata, l’adduttore della diga di Camastra; in Puglia, il grande adduttore partitore di Marascione – diga del Locone; nel Molise, la derivazione della diga di Arcichiaro.
In Sicilia, il grande adduttore di Piazza Armerina-Gela, e l’interconnessione del sistema delle dighe Garcia e Arancio con la diga Trinità. In Sardegna, l’utilizzo potabile e irriguo della diga del Mulargia.