E’ di 6 anni e 4 mesi di reclusione la condanna di Loredana Canò, ex compagna di cella di Patrizia Reggiani, nota ai più come Lady Gucci, poi sua assistenza personale, indagata nell’inchiesta sulla spoliazione del patrimonio della vedova di Maurizio Gucci. I capi d’accusa contestati dalla sentenza emessa dal Tribunale di Milano, riguardano la circonvenzione di incapace di Reggiani e di peculato finalizzati ad appropriarsi in modo illecito dell’eredità ricevuta dalla madre Silvana Barbieri.
La 59enne, difesa dall’avvocato Renato Musella, dovrà inoltre pagare anche 45mila euro al ministero della Giustizia come riparazione pecuniaria, oltre ad un risarcimento nei confronti di Patrizia Reggiani pari a 75mila euro. E 50 mila euro in solido con Marco Chiesa verso le figlie di Reggiani, Allegra e Azzurra Gucci.
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Proprio Chiesa, consulente finanziario della madre di Lady Gucci, è stato condannato a 5 anni e 8 mesi di reclusione. Mentre, i giudici della settima sezione penale si sono espressi con l’assoluzione dei commercialisti Mario Weil Marin e Marco Moroni accusati di corruzione perché “il fatto non sussiste“.
L’inchiesta sulla spoliazione del patrimonio di Lady Gucci
Seconda l’accusa, Loredana Canò avrebbe ricoperto un ruolo centrale in una vicenda legata a doppio filo alla gestione sospetta del patrimonio di Reggiani, già condannata nel 1998 per l’omicidio del suo ex marito, erede della rinomata maison di moda. Quindi, per i giudici, la 59enne sarebbe responsabile di appropriazione indebita e di manipolazione della volontà di Lady Gucci, operando con lo sfruttamento del legame costruito durante la detenzione in carcere e proseguito dopo la scarcerazione.
Per di più, secondo i giudici, l’imputata avrebbe anche approfittato della fragilità psicologica e dell’età avanzata della Reggiani per influenzarne alcune decisioni economiche e patrimoniali. I dettagli del raggiro finanziario non sono stati ancora resi pubblici in modo esteso. Ciò che è di conoscenza pubblica riguarda operazioni finanziarie poco trasparenti, insieme a prelievi ingiustificati e pressioni esercitate sull’ex Lady Gucci, proprio in riferimento alla gestione dei beni a lei intestati con la morte del marito.
Quindi, la vicenda giudiziaria avrebbe avuto inizio negli anni successivi alla scarcerazione di Patrizia Reggiani, quando con il passare del tempo, Canò, da semplice compagna di cella, sarebbe divenuta più di un’amica, un vero e proprio punto di riferimento nella quotidianità di Lady Gucci. Tanta la fiducia risposta nei suoi confronti, che Reggiani decise di affidarle anche la gestione dei suoi affari patrimoniali. Il resto è storia.
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