Tragedia a Pavia, madre e bambino muoiono durante il parto: l’ipotesi dell’embolia da liquido amniotico

La donna avrebbe avuto una crisi respiratoria che avrebbe portato alla sua morte durante il parto; nonostante i tentativi dei medici, anche il piccolo che portava in grembo è deceduto

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Una donna e il bambino che portava in grembo sono morti al momento del parto a Pavia, presso il policlinico San Matteo. Stando ai primi accertamenti la madre avrebbe avuto una crisi respiratoria, che dovrebbe costituire la causa del decesso.

I medici e il personale sanitario avrebbero cercato di salvare il bambino, tentando comunque taglio cesareo. L’operazione non ha portato ai risultati sperati, non riuscendo a salvare la vita del bambino. L’ospedale ha disposto ulteriori accertamenti per determinare più precisamente le cause dei decessi durante il parto.

Pavia, l’autopsia il prossimo lunedì

Lunedì 23 dicembre sarà svolta l’autopsia sul corpo di Andreea Mihaela Antochi, morta a 30 anni durante il parto, per comprendere con esattezza quale sia stata la causa del suo decesso. L’ipotesi maggioritaria, al momento, è che la donna sia deceduta a causa di una embolia da liquido amniotico, ovvero una particolare complicanza del parto che si verifica solitamente durante il travaglio. Potrebbe essere stata questa, quindi, a causare la crisi respiratoria nella partoriente, morta insieme al suo bambino.

All’esame autoptico parteciperanno un medico legale, un ginecologo e un anatomopatologo, nominati dalla difesa di Florin Catalin Lovin, marito di Andreea. Lo scopo è quello di comprendere se i medici del Policlinico San Matteo di Pavia abbiano svolto correttamente tutte le procedure durante il parto, oppure se vi possano essere delle responsabilità nella morte della donna.

Bisognerà valutare se, di fronte a questa, che al momento è solo un’ipotesi, il comportamento dei medici sia stato corretto e se avrebbero potuto capire che era in corso l’embolia da liquido amniotico e agire di conseguenza“, ha spiegato il legale, per poi aggiungere: “Mi hanno spiegato che, se non viene presa in tempo diventa poi molto difficile evitare l’esito peggiori“.

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