Per la donna, accusata di maltrattamenti aggravati da 8 atlete minorenni, le forze dell’ordine hanno disposto il divieto di allenare
Un’istruttrice federale di ginnastica ritmica è accusata di maltrattamenti aggravati dalla giovane età delle persone offese, con condotte che sarebbero andate avanti dal 2017 ad oggi. Su richiesta del pm Alessio Bernardi, il gip Francesca Grassani ha disposto per l’allenatrice la misura cautelare interdittiva del divieto di allenare su tutto il territorio nazionale.
La prima denuncia di una madre
Nel settembre dello scorso anno, il personale della Squadra Mobile della Questura di Brescia aveva raccolto le confidenze di una madre in merito a presunte condotte illecite dell’allenatrice di un’Accademia per atlete di ginnastica ritmica, affiliata alla “Federazione Ginnastica d’Italia”.
Sarebbe accaduto durante gli allenamenti, nei confronti delle figlie e di altre giovani ginnaste di età compresa tra i 10 e i 14 anni. Le giovani atlete sono state ascoltate in audizioni protette videoregistrate e assistite da una psicologa.
L’analisi di video e foto sul cellulare dell’indagata
Sono state poi sentite oltre 25 persone tra vittime, testimoni, genitori delle ginnaste, colleghi dell’istruttrice, psicologi cui si erano rivolte alcune atlete, nonché gli stessi vertici della Federazione nazionale. Dai cellulari sono state recuperate tracce delle chat di messaggistica pregresse e di riprese video di alcuni episodi, talora effettuate dalla stessa indagata. Secondo la valutazione espressa nell’ordinanza interdittiva, gli elementi raccolti avrebbero confermato il quadro indiziario e spiegato la ragione per la quale le giovani ginnaste avrebbero abbandonato l’Accademia anche a fronte di prospettive di grande successo sportivo, persino in campo internazionale.