Dopo la richiesta da parte dei due paesi scandinavi: si è aperto un acceso dibattito internazionale in merito alla richiesta dei paesi storicamente neutrali
L’ingresso alla Nato è un percorso, ovviamente, non immediato. Oltre alla richiesta del paese che, appunto decide di fare domanda per poter far parte dell’alleanza, è necessario che tutti i paesi membri siano d’accordo. L’articolo 10 del trattato di Washington prevede, che, per permettere ad un paese di entrare nella Nato è necessario un voto “unanime” favorevole da parte dei paesi membri. Questo è il primo passo necessario per poter aderire.
La posizione della Turchia
Quindi, il “no” da parte del presidente turco Erdogan per l’ingresso nell’Alleanza Atlantica di Svezia e Finlandia è legittimo. Se Ankara non reputa opportuna la richiesta dei due nuovi paesi, l’adesione non potrà mai concretizzarsi prima ancora che l’atto finisca al voto dei parlamentari degli stati membri. L’articolo 10 del trattato della Nato recita: «Le parti possono, su accordo unanime, invitare qualsiasi altro Stato europeo in grado di promuovere i principi del presente trattato e di contribuire alla sicurezza della regione Nord atlantica con la loro adesione». La richiesta di entrare alla Nato è libera e si può anche ricevere un invito da parte dei paesi membri. Dopo questa fase iniziale si passa al dialogo intensificato con il quartier generale per verificare la genuinità delle aspirazioni. È stato proprio il documento risalente al 1995 sull’allargamento a mettere per la prima volta nero su bianco sul concetto di ‘porte aperte’ del trattato Nord Atlantico.
Tuttavia, per poter aderire sono richieste alcune caratteristiche peculiari. Ad esempio, il paese aspirante membro alla Nato deve avere un sistema politico democratico funzionante basato su un’economia di mercato. Deve inoltre, garantire l’equo trattamento delle minoranze interne al paese e deve dimostrare un impegno per la risoluzione pacifica dei conflitti. Infine, è richiesta al nuovo membro la capacità e la volontà di dare un contributo militare alle operazioni della Nato. Dopo aver dimostrato di condividere questi valori e perseguire tali scopi, il nuovo membro dovrà seguire il Membership Action Plan (MAP), un programma che consente al nuovo arrivato di allinearsi ai requisiti necessari per entrare nell’Alleanza. Anche se, questo passaggio non garantisce la certezza dell’adesione alla Nato.
Chi è attualmente nel Map
La Bosnia-Erzegovina, ad esempio, al momento è l’unico impegnato nel MAP. Gli alleati invitano il paese ad iniziare i colloqui di adesione. I passaggi per poter aderire alla Nato sono i seguenti: Prima di tutto ci sono i negoziati al quartier generale di Bruxelles con gli emissari del paese richiedente, poi si procede con la conferma dell’accettazione degli obblighi e degli impegni sotto forma di una lettera d’intenti insieme al calendario di riforme. Una volta aver superato tutti gli step, la Nato prepara i protocolli di adesione al Trattato di Washington. Serve sempre e comunque l’ok dai rispettivi parlamenti degli stati membri e la conferma finale del paese aspirante membro. Solo dopo tutti i passaggi la procedura di adesione sarà completata. Nel 2008 l’Ucraina manifestò l’interesse per l’adesione alla Nato e ad aprire il Map. La richiesta però, si fermò subito, dato che al vertice di Bucarest la Germania di Angela Merkel disse no.