Il portavoce di Putin parla in un giro di conferenze delle azioni contro la Russia riaccendendo il dibattito. Il punto sulle operazioni dal fronte
Il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, in giro di conferenze stampa torna sulle questioni della guerra in Ucraina e sul ruolo che l’Occidente sta avendo nelle sorti del conflitto.
«Le azioni dei Paesi occidentali nei confronti della Russia sono una guerra, sarebbe più corretto ora indicare i Paesi non amici come ostili – ha dichiarato, così come viene riportato dalle agenzie russe Interfax e Tass – la Russia non può essere isolata politicamente, economicamente o nella sfera dell’informazione».
Gli ucraini sono persone pacifiche e di talento, sostiene il portavoce di Putin, ma «sono state ingannate per molto tempo»
Così come è una manipolazione il teatro della strage di Bucha: «La cosa più spaventosa che abbiamo visto durante questa terribile guerra dell’informazione è un’inondazione di bugie, falsi, palcoscenici così terribili che la coscienza umana non può nemmeno immaginare – afferma il portavoce di Putin – mi riferisco, ad esempio, a questa brillante e sanguinosa messa in scena a Bucha, non lontano da Kiev».
«Difficilmente Kiev avrebbe potuto realizzare una messa in scena così brillante e sanguinosa – continua Peskov – Ha un esercito di società di pubbliche relazioni che lavorano per lei». A tal proposito, il diplomatico russo auspica che vi possa essere un’indagine indipendente e imparziale per chiarire la situazione su Bucha.
Gli aggiornamenti sul conflitto
Nel frattempo continuano i combattimenti sul fronte. Il quartier generale dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk dichiara che circa 250 soldati ucraini, tra cui 51 feriti, si sono arresi nell’acciaieria Azovstal di Mariupol.
Nell’impianto siderurgico sono iniziati i lavori di evacuazione dei combattenti rimasti intrappolati. ll vice premier ucraino Iryna Vereshchuk ha scritto sul suo canale Telegram: «Continua l’operazione umanitaria ad Azovstal. Stiamo lavorando alle prossime fasi dell’operazione umanitaria. Se Dio vuole, tutto andrà bene. Ieri sono stati evacuati 52 nostri militari gravemente feriti. Dopo che le loro condizioni si saranno stabilizzate, li scambieremo con prigionieri di guerra russi». Nella mattinata si è verificato un bombardamento russo sul villaggio di Desna, nella regione di Chernihiv, che ha provocato morti e feriti, come ha riportato il capo dell’amministrazione militare, Vyacheslav Chaus alla Cnn. Dopo 83 giorni di conflitto, secondo i comunicati forniti dal ministero della Difesa ucraino, sono almeno 27.900 i soldati russi uccisi, oltre che 201 caccia, 167 elicotteri e 436 droni e 1.235 carri armati distrutti.