Un’indagine su presunti crimini di guerra avviata dall’ufficio del procuratore di Kiev sulle atrocità perpetrate dalle truppe russe contro gli ucraini. Il procuratore, citato dal Guardian, ha segnalato anche l’uccisione di 205 bambini dall’inizio dell’invasione
Un’indagine su presunti crimini di guerra avviata dall’ufficio del procuratore di Kiev sulle atrocità perpetrate dalle truppe russe contro gli ucraini. Il procuratore, citato dal Guardian, ha segnalato anche l’uccisione di 205 bambini dall’inizio dell’invasione. Non solo Kiev, anche Praga sta indagando: il Centro nazionale contro la criminalità organizzata della Repubblica Ceca sta cercando di ottenere prove avvalendosi delle testimonianze dei profughi che trovano rifugio nel loro territorio. A renderlo noto al “Ctk” è la procuratrice capo Lenka Bradacova, che chiarisce ci vorrà del tempo. Da Mosca arrivano pesanti accuse: secondo il Ministero della Difesa russo Kiev sta pianificando “una mostruosa provocazione”. Il Servizio di sicurezza dell’Ucraina starebbe pensando di predisporre un’esecuzione dimostrativa di massa ai danni di civili indifesi nella regione di Odessa. L’obiettivo sarebbe quello di accusare l’esercito russo, diffondendo materiali fotografici e video manipolati nei canali di stampa occidentali. L’opinione pubblica internazionale ne sarebbe ovviamente colpita e rammaricata.
La posizione di Putin
Vladimir Putin, dal canto suo, sembrerebbe disposto a collaborare nell’inchiesta sui crimini di guerra in Ucraina. Il primo leader della UE, Karl Nehammer, ha dichiarato che il leader del Cremlino “da una parte coopererà con qualche inchiesta internazionale, ma dall’altra parte non si fida del mondo occidentale”.