Negli ultimi anni si è diffusa la ritrosia a fare usi di farmaci preventivi per ridurre l’insorgenza di malattie. Questa filosofia di vita oggigiorno si è diffusa anche per la crema solare. Quello strumento usato da anni che cosparso sulla pelle prometteva di fare da filtro contro i raggi del sole, è fortemente contrastato perché definito lo strumento per far arricchire le case farmaceutiche. Arrivando addirittura a definirlo dannoso per la salute, che porta ai tumori. Teorie che viaggiano sui social dove a colpi di tweet e post influencer, magari privi di laurea in medicina, combattono i messaggi istituzionali. Perché a cosa serve studiare quando basta il web?
Creme solari, le parole dell’esperto
L’esperto Giuseppe Argenziano, presidente Sidemast – Società italiana di dermatologia e malattie sessualmente trasmesse – parla di questo fenomeno. Sottolinea che è legato alla paranoia ma che può portare a conseguenze molto pericolose per la salute constatando che, ad oggi, in base alla scienza tradizionale, il 90% dei tumori della pelle possono essere procurati dalle scottature. Quindi le creme rappresentano l’escamotage perfetta tra la prevenzione e il godersi il mare. Oltre a evitare di esporsi ai raggi del sole. Argenziano consiglia come utilizzo la massima protezione con copertura 50 applicata ogni 2 ore.
Creme solari, le risposte degli influencer?
In tutta risposta chi si oppone ritiene che la crema impedirebbe l’assorbimento della vitamina D, teoria subito smentita da Argenziano, il quale ritiene che questa viene creata dalla pelle in quantità sufficienti utilizzando la protezione. Per il presidente, un altro effetto positivo delle creme, oltre a quello della prevenzione di patologie, è anche la prevenzione dell’invecchiamento cutaneo. Utile soprattutto per la carnagione più chiara.
Parole dette a ragion veduta dopo studi e dimostrazioni. Cosa che spesso non è provabile dalle creme fai da te divulgate sui social con oli misteriosi che non hanno filtri, conferma l’esperto. Perché purtroppo senza evidenze le teorie restano solo fantasie.
Ci sarebbe da chiedersi se in situazioni gravi, che mettono a rischio la vita, chi si oppone dichiarando di non voler “far arricchire le case farmaceutiche” ricorrerebbe a farmaci prodotti dalle case farmaceutiche oppure rimarrebbe coerente agli oli. Di certo il mondo non finisce qui però. Siamo pronti a ricrederci aspettando dagli influencer, a colpi di social, risposte e soprattutto prove delle loro teorie.
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