Corruzione, arrestati un generale dei Carabinieri e un imprenditore

Arrestati ai domiciliari un generale dei Carabinieri e un imprenditore, accusati di corruzione, dopo un'indagine della procura di Milano

Redazione
3 Min di lettura

Un generale dei Carabinieri e un imprenditore laziale sono stati condannati agli arresti domiciliari per corruzione. L’imprenditore laziale si chiama Ennio De Vellis, mentre il generale è Oreste Liporace. Quest’ultimo è stato fino al 2021 comandante presso il 2° reggimento allievi e marescialli e brigadieri di Velletri, a Roma, e è attualmente direttore presso l’Istituto Alti Studi della Difesa. Liporace sarebbe stato corrotto dall’imprenditore e per questo è sospeso con effetto immediato dall’Arma.

Corruzione, generale Liporace
Corruzione, generale Liporace

Corruzione, l’inchiesta

I due sono coinvolti precisamente in un’inchiesta del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano e del pm milanese Paolo Storari per traffico di influenze illecite, corruzione, turbata libertà degli incanti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti su un appalto da quasi 700mila euro per servizi di pulizia della caserma affidato all’impresa Fabbro. Sono indagati anche agli imprenditori e fratelli Massimiliano e William Fabbro della Fabbro spa.

Il gip del tribunale di Milano ha emesso la misura cautelare e nel caso di De Vellis è stata la guardia di finanza ad eseguirla, mentre il generale è stato arrestato dai carabinieri del Ros – raggruppamento operativo speciale.

Marcello Viola, il procuratore di Milano, in una nota fa sapere che nell’inchiesta sono indagati in stato di libertà “imprenditori, funzionari e dirigenti pubblici di amministrazioni centrali dello Stato”. Inoltre nella nota si precisa che le indagini si sono focalizzate su “illecite assegnazioni di fondi e appalti pubblici in cambio di denaro e altre utilità, nonché mediante la concertazione dei soggetti economici fittiziamente partecipanti alle procedure di gara”.

Attualmente sono in corso perquisizioni e acquisizioni di atti in diverse province italiane, da enti pubblici, persone fisiche e società coinvolte nell’inchiesta giudiziaria. L’inchiesta nasce da quella per corruzione che a Milano aveva portato all’arresto di Massimo Hallecker, dipendente di Fiera Milano spa. Da questa erano già spuntati i nomi dei Fabbro. Poi è emersa una relazione di interessi tra i Fabbro e il generale Liporace testimoniata anche da chat.

Corruzione per 22mila euro e regali di lusso

Dall’ordinanza del gip Domenico Santoro emerge che l’imprenditore De Vellis avrebbe corrotto il generale Liporace con più di 22mila euro tra il 2020 e il 2021. Questi sarebbero stati consegnati sotto forma di un contratto di affitto intestato alla sorella di Liporace, che avrebbe avuto l’unico obiettivo di consegnare il denaro.

Oltre questa somma, l’imprenditore avrebbe fatto dei regali anche di lusso al generale, tra cui borse griffate Louis Vuitton dal valore totale di oltre 11mila euro, un servizio a noleggio auto con conducente per due giorni a Milano nel dicembre 2019, biglietti per lo stadio Olimpico di Roma e per uno spettacolo al Teatro della Scala.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo