Coppia schiava-padrone sequestra l’ex amante di lei: le violenze riprese col telefono

La vittima credeva di partecipare ad un incontro di meditazione, ma è stato sequestrato per due ore e mezzo. Violenze fisiche e verbali riprese anche col il telefono della vittima

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Una coppia dedita alle attività sadomaso si è spinta troppo oltre. Angelo Tina e Laura Colombo, hanno sequestrato un ex amante di lei, colpevole di aver avuto un rapporto sessuale con la donna, non concordato prima col suo “padrone”.

Un rapimento, avvenuto il 9 agosto 2020, che doveva entrare a far parte dei “giochi erotici” della coppia, ma che ha portato alla condanna di entrambi i sequestratori dopo la denuncia della vittima. La donna ha patteggiato per due anni di reclusione, mentre Tina dovrà scontare cinque anni in carcere più uno in libertà vigilata.

Coppia schiava-padrone: il sequestro

L’uomo, con cui Laura Colombo aveva avuto poco tempo prima un incontro occasionale di natura sessuale, è stato attirato nella casa di Angelo Tina da un messaggio Telegram con cui la coppia lo invitava ad un incontro di meditazione. Ma al suo arrivo l’incubo è iniziato. “Angelo Tina mi ha puntato una pistola e intimato di inginocchiarmi. Ho cercato di scappare ma Tina mi ha ripreso e sbattuto contro il muro. A quel punto è apparsa Laura Colombo, fino a quel momento nascosta in bagno”, così ha raccontato la vittima agli inquirenti.

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A quel punto, l’uomo è stato costretto dalla coppia a confessare di aver stuprato la sua compagna, poiché il rapporto sessuale non era stato concordato prima con lui, che si ritiene “padrone” della donna. In seguito, la vittima ha anche dovuto scusarsi con la donna. “Mi hanno messo una banconota da 500 euro tra i denti e hanno iniziato a colpirmi”, prosegue il racconto della vittima. Schiaffi, calci e pugni, il tutto davanti alle fotocamere sia del cellulare del padrone sia di quello dell’uomo sequestrato. Immagini che poi sono risultate decisive per le indagini.

Minacce di morte prima della liberazione

Alla fine dell’incontro la vittima è stata più volte minacciata di morte, sia per intimargli di non denunciare, sia come “gioco erotico” finale. “Se provi a contattare lei ti uccido con le mie mani, non denunciare perché ho amici nelle forze dell’ordine” queste le parole di Angelo Tina, che poi si rivolgeva alla compagna chiedendole se fosse il caso di sparare alla loro vittima oppure lasciarlo andare. Ad aggravare la situazione l’appellativo “cane” utilizzato per rivolgersi al povero malcapitato. L’uomo non si è comunque lasciato intimidire ed il giorno seguente ha denunciato il tutto alle forze dell’ordine. Fondamentali i video presenti sul cellulare della vittima, così come i filmati delle telecamere dell’appartamento dove si è svolto il sequestro.

Sequestrati anche i computer personali dei due aguzzini, dove sono state poste al vaglio le conversazioni della coppia da cui si è evinto che Tina sapesse della frequentazione occasionale tra Laura Colombo e la vittima. Nel computer della donna sono stati trovati anche i video registrati durante il sequestro, mentre in quelli dell’uomo erano presenti fotogrammi in cui si vedeva Angelo Tina puntare una pistola contro la vittima. Grazie alle prove raccolte è stato possibile condannare i due sequestratori, che pagheranno molto caro il gioco erotico messo in atto. La vittima, dopo tre anni dall’accaduto, è ancora sotto choc e vive ogni giorno i traumi scaturiti da quelle terribili due ore e mezzo di sequestro.

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