Quando si pensa alla droga, pensiamo alle periferie e al degrado. Ma ad oggi possiamo trovarla ovunque, specie lì, dov’è presente fama, notorietà e ricchezza. Definita la cocaina rosa, questa nuova droga è destinata all’alta borghesia a causa dei costi molto elevati, potendo arrivare a costare 350/400 euro per dose. La più grande piazza di spaccio è Milano Malpensa da dove poi parte tutta la distribuzione. Di fatti si sono intensificati i controlli. Sono sempre di più gli interventi messi in atto dalla Guardia di Finanza all’aeroporto lombardo. Nella regione della Lombardia il traffico illegale di sostanze stupefacenti è gestito da un accordo sostenuto dalla ‘ndrangheta, dai narcos sudamericani e dalle bande cinesi insieme all’azione delle gang albanesi che rappresentano la manovalanza armata.
I viaggi rischiosi dei trafficanti
Il motivo che spinge i trafficanti ad effettuare questi viaggi rischiosi: ottenere i documenti falsi per emigrare, il denaro e anche per questioni sanitarie, come le visite specialistiche da effettuare negli Usa che a causa dei costi elevati non potrebbero permettersi. Da com’è noto, gli ovuli vengono ingeriti prima del viaggio, per poi essere espulsi una volta arrivati a destinazione. Le conseguenze di questo metodo molto diffuso sono gravi e pericolose portando spesso anche alla morte di chi le pratica come risultato di un’overdose. Le droghe arrivate sul territorio lombardo derivano dal Sudamerica in particolar modo dal Brasile, dal Perù e dalla Colombia, dal Pakistan e l’Africa del Nord occidentale. Le sostanze illegali più diffuse sono generalmente la cocaina, la metanfetamina, il crack e di recente scoperta la cocaina rosa.
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L’esperto di stupefacenti, Prof. Riccardo Gatti
A spiegare il fenomeno è il massimo esperto di stupefacenti, il Professor Riccardo Gatti che afferma che il mercato lombardo è considerato tra i più profiqui,con una richiesta ogni volta maggiore. Sottolinea che lo scenario che si presenta è sempre peggiore, le carceri sono piene di tossicodipendenti. Si diventa spacciatori sempre prima, anche a 13-14 anni e già sono evidenti gli effetti devastanti del crack. Il professore ha evidenzia inoltre quanto sia necessario un piano che va a contrastare l’assunzione e la diffusione di droga senza il quale il sistema di recupero e di cura potrebbero arrivare al collasso.
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