Il 78,3% di bambini tra gli 11 e i 13 anni utilizza internet tutti i giorni e lo fa soprattutto attraverso il cellulare. Lo dimostra uno studio condotto da Save The Children secondo cui si starebbe abbassando l’età media in cui i bambini iniziano ad utilizzare il telefono. Solo nel biennio 2018-2019 e 2021-2022 la percentuale di bambini, tra i 6 e i 10 anni, che utilizzano il cellulare è passata da 18,4% a 30,2%.
Uso diffuso dei social sul cellulare tra gli under 13 e cyberbullismo
Nonostante esista già
una legge che vieti l’accesso ai social ai minori di 13 anni, è stata registrata una massiccia presenza di bambini che posseggono un profilo social aperto fingendosi maggiorenni o che utilizzano quello di un adulto. In Italia si stima un 40,7% tra 11enni e 13enni che usano quotidianamente i social. È proprio in questa fascia di età che purtroppo si sta verificando, dall’altra parte, un aumento degli atti di cyberbullismo. Le principali vittime sono le ragazze che vengono isolate e derise soprattutto dalle cosiddette “bulle”, anch’esse in netta “crescita”.
Questi fenomeni di bullismo avvengono sempre più spesso all’interno delle scuole, istituzioni che si dimostrano però sempre più impreparate ad intercettarli. Nel corso di un monitoraggio avvenuto nelle scuole secondarie di secondo grado i docenti hanno stimato una percentuale i studenti coinvolti pari a poco più del 6%, una cifra ben lontana dai dati realmente riportati dagli studenti. Altrettando preoccupante è anche la scarsa conoscenza degli strumenti di prevenzione. Nelle scuole coinvolte dal monitoraggio solo il 18% degli studenti ha dichiarato di sapere chi sia il docente di riferimento per il contrasto del bullismo e del cyberbullismo, mentre il 51% ha detto di non aver mai sentito parlare di questa figura scolastica.
L’uso dei social non equivale ad avere competenze digitali
L’uso diffuso dei social non equivale necessariamente all’essere in possesso di buone competenze digitale. L’Italia, in merito a ciò, si posiziona a livello europeo solamente al quart’ultimo posto. Secondo i dati, infatti, il 42% dei giovani tra i 16 e i 19 anni possiede scarse o nessuna competenza e poco più di 1 giovane su 4 (27%) ha acquisito elevate competenze digitali.
I dati medi italiano dimostrano inoltre un ampio divario territoriale. Al sud oltre la metà dei giovani, il 52%, possiede scarse o nessuna competenza. Al nord e al Centro invece i dati si avvicinano maggiormente alla media europea, rispettivamente con un 34% e 39%. È quanto riportato dalla XIV edizione dell’Atlante dell’infanzia, il quale dimostra che se da un lato vi sia una sovraesposizione al digitale dall’altra ci sono molti giovani che vengono esclusi dalla dimensione online in quanto non hanno accesso alla rete.
“Tra opportunità e rischi, questo Atlante dell’Infanzia vuole essere una fotografia delle luci e delle ombre che le nostre ragazze e i nostri ragazzi stanno affrontando nel percorso lungo le autostrade digitali. C’è chi è stato messo nelle condizioni di percorrerle in fretta e di evitare gli ostacoli, chi con quegli ostacoli si è scontrato e chi, invece, quelle autostrade le vede solo da lontano” – ha dichiarato la Direttrice generale di Save The Children Daniela Fatarella.
Dipendenza da Internet
L’Atlante dell’Infanzia evidenzia infine come un uso intensivo dei social, soprattutto nell’età più critica dei 13 anni, possa creare dipendenza e far emergere sentimenti negativi. Secondo l’analisi svolta, in molti casi i comportamenti che scaturiscono da questa dipendenza da social, così come quella da videogiochi, può essere associata all’ansia sociale, alla depressione e all’impulsività, alla scarsa qualità del sonno e del rendimento scolastico.