Emanuele Ragnedda, il 41enne reo confesso dell’omicidio di Cinzia Pinna, si trova ricoverato in ospedale sotto stretta osservazione. Secondo quanto riporta Ansa, sembra che l’uomo possa aver tentato il suicidio in cella. Il suo avvocato non ha confermato l’accaduto, ma ha spiegato che incontrerà il suo assistito per accertarne le condizioni.
L’uomo è stato trasferito questa notte dal carcere di Bancali a Sassari, dove è rinchiuso, all’ospedale della stessa città. Secondo indiscrezioni, sembra che il 41enne sia stato trovato a terra nella sua cella con dei segni intorno al collo. Si ipotizza, anche se non vi sono conferma, che possa aver tentato di impiccarsi.
Leggi Anche
Ragnedda si trova in carcere per l’omicidio della 33enne di Castelsardo, che sarebbe stata uccisa con un colpo di pistola al volto. Al momento non vi sono conferme sul movente. L’imprenditore vinicolo, dopo la confessione, ha spiegato agli inquirenti di aver esploso il colpo dopo che la donna gli si sarebbe avvicinata con delle forbici in mano, pensando che volesse fargli del male.
Caso Cinzia Pinna, le indagini sull’omicidio
Le indagini sul caso proseguono, con gli inquirenti che stanno provando a ricostruire le ultime ore di vita di Cinzia Pinna. La donna è scomparsa nella notte tra l’11 e il 12 settembre, dopo che alcuni testimoni l’avrebbero vista salire in auto con Ragnessa all’uscita di un locale di Palau. Solo dopo 12 giorni, l’uomo avrebbe confessato di averla uccisa per poi dichiarare dove si trovava il corpo della donna. Inoltre, si ipotizza che il 41enne avesse provato a buttare il corpo della vittima in mare dalla scogliera di Capo di Ferro, a Porto Cervo.
Nelle giornate di mercoledì e giovedì sono previsti nuovi rilievi da parte delle forze dell’ordine. Gli specialisti del Ris di Cagliari all’interno di Concaentosa, ovvero nella proprietà dove si sarebbe verificato il delitto, per effettuare nuovi accertamenti scientifici.
© Riproduzione riservata


