“Leone XIV è il Papa di cui la Chiesa e il mondo hanno bisogno in questo nostro tempo segnato dall’affievolimento del senso di Dio e da un impoverimento di valori umani e cristiani“. Sono queste le parole con cui il cardinale Decano Giovanni Battista Re descrive Roberto Francis Prevost a Il Fatto Quotidiano, dicendosi più che soddisfatto della scelta operata dal Conclave, lo scorso 8 maggio.
Il porporato intervistato non ha potuto prendere parte alla scelta del nuovo pontefice a causa della sua età – i cardinali che accedono al Conclave devono avere meno di 80 anni -, eppure il suo ruolo all’interno dello Stato Vaticano è centrale. Proprio il cardinale Re, in quanto decano, ha avuto il compito di celebrare le esequie di Papa Francesco, così come le 12 congregazioni generali che hanno preceduto le votazioni nella Cappella Sistina e la messa pro eligendo romano Pontefice.
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Figura centrale nella Chiesa cattolica, il decano sembra riporre numerose speranze nel nuovo successore di Pietro e nelle sfide che questo si troverà ad affrontare. “È una persona di polso che sa prendere decisioni“, ha commentato, spiegando che ad oggi Papa Leone XIV si trova a dover guidare la Chiesa in un momento storico che ha al centro una nuova rivoluzione industriale, guidata stavolta dall’Intelligenza Artificiale.
“Questa tecnologia comporta nuove sfide per la difesa della dignità umana, della giustizia, del lavoro e della pace“, ha chiarito, sottolineando che il ruolo del nuovo pontefice sarà anche quello di ricordare come l’IA possa essere un “motore di sviluppo” solamente se “resterà dentro l’umanesimo e cercherà il bene comune“.
Uno sforzo che era stato compiuto anche da Papa Francesco, che aveva preso parte – per la prima volta nella storia della Chiesa – al G7 che si è tenuto in Puglia la scorsa estate, proprio per discutere dei rischi e delle possibilità offerte dall’Intelligenza Artificiale.
Cardinale Re: “Il Papa rafforzerà la fede in Dio in un mondo che ora vive come se non esistesse”
Interrogato sulle sue prime impressioni su Francis Robert Prevost, divenuto Papa Leone XIV lo scorso 8 maggio, il Cardinale Re ha confermato che “il Conclave ha messo le somme chiavi nelle mani giuste“. Secondo il decano, infatti, il nuovo pontefice è la figura necessaria per guidare la Chiesa nei tempi attuali, grazie alla sua mitezza, al suo grande equilibrio, così come alla sua vicinanza alla gente.
“Sarà un costruttore di ponti e non di muri“, ha spiegato, riprendendo le parole utilizzate dal Santo Padre nella sua prima apparizione dalla Loggia delle Benedizioni. Per quanto riguarda, invece, le speranze per il suo pontificato, Giovanni Battista Re sottolinea che Papa Prevost potrebbe riuscire a “risvegliare le energie buone che vi sono nella società di oggi e soprattutto rafforzerà la fede in Dio in un mondo che oggi spesso si dimentica Dio e vive come se non esistesse“.
Un compito arduo ma non impossibile, che potrebbe essere reso più semplice dalla vasta conoscenza che Prevost ha del mondo. Il Santo Padre è infatti nato a Chicago, negli Stati Uniti, ma la sua carriera lo ha portato ad essere a lungo missionario in America Latina, per poi approdare a Roma come superiore generale degli agostiniani. Dopo questa nomina ebbe poi la possibilità di girare il mondo in visita in tutti i luoghi dove erano presenti i suoi confratelli, per poi essere nominato vescovo di Chiclayo, in Perù.
In ultimo, ma non per importanza ovviamente, è giunta la nomina a prefetto del Dicastero de vescovi. La stessa carica che il cardinale Re ha rivestito dal 2000 al 2010. Proprio in questa veste, il decano ha potuto incontrare il suo successore diverse volte prima dell’elezione al Soglio Pontificio.
A fronte del nuovo ruolo, Papa Prevost dovrà saper mettere a frutto quanto imparato in questi anni di viaggi e preghiere. Il decano comunque non ha dubbi: “Papa Leone XIV guiderà la Chiesa con saggezza e con fermezza e indicherà la strada perché le innovazioni degnino un vero sviluppo a beneficio di tutti“.
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