Al carcere di Velletri detenuti in rivolta: gravi disordini e un intero reparto in fiamme

A lanciare l'allarme il presidente dell'USPP Moretti: "Siamo fortemente preoccupati per la gravità di ciò che sta accadendo nelle carceri italiane. Chiediamo al Governo di agire con provvedimenti che ripristinino sicurezza e legalità nelle carceri"

Lucrezia Caminiti
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Un grave incendio, appiccato da detenuti in rivolta, ha devastato un intero reparto del carcere di Velletri, sollevando preoccupazioni urgenti sulla sicurezza e la gestione del sistema penitenziario italiano. A lanciare l’allarme Giuseppe Moretti, presidente dell’Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria (USPP), chiedendo al Governo interventi immediati per ripristinare la legalità nelle carceri.

Sono ore ormai che si registrano pesanti disordini presso la casa circondariale di Velletri, dove in 412 posti regolamentari sono stipati circa 600 detenuti, gestiti da poco più della metà del personale di Polizia penitenziaria necessario, con meno di 200 unità assegnate a fronte di un fabbisogno di 390. Sul posto, stando alle dichiarazioni fatte da Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, sarebbero intervenuti anche i vigili del fuoco e inviati rinforzi della Polizia penitenziaria da tutta la regione Lazio.

Un sistema al collasso e la sicurezza nel carcere resta un miraggio

Il susseguirsi degli eventi di questi giorni all’interno della carceri desta profonda preoccupazione per tutto ciò che riguarda la sicurezza dei detenuti e degli agenti all’interno delle mura circondariali. Moretti in queste ore ci ha segnalato una situazione ormai fuori controllo: Le dichiarazioni pubbliche di alcuni esponenti politici stanno esacerbando i rischi per la Polizia penitenziaria, già in difficoltà per la grave carenza di personale e un modello di gestione detentiva inadeguato che di fatto rischia di consegnare definitivamente le carceri in mano ai detenuti più riottosi e di più elevato spessore criminale“.

USPP, Moretti: “Bisogna intervenire immediatamente sul sovraffollamento”

Il presidente dell’USPP ha sottolineato l’urgenza di ridurre immediatamente il sovraffollamento delle carceri, suggerendo la depenalizzazione di reati amministrativi e la sostituzione delle pene detentive per i tossicodipendenti con misure alternative in comunità di recupero. “È prioritario rispettare la certezza della pena, ma servono strumenti straordinari per rimettere in piedi il sistema penitenziario, come la costruzione di nuovi padiglioni modulari e l’arruolamento massiccio di personale“, ha aggiunto Moretti.

Inoltre, L’USPP ha più volte denunciato la fallimentare gestione della “detenzione aperta” e della vigilanza dinamica, che non permettono un controllo adeguato dei detenuti. Per non parlare della mancanza di attività risocializzanti, come il lavoro, e il carico eccessivo di responsabilità sugli agenti penitenziari che aggravano ulteriormente la situazione.

USPP, Moretti: “Solidarietà a chi sta cercando di placare la rivolta”

Moretti, poi, ha espresso solidarietà verso gli agenti penitenziari e i vigili del fuoco impegnati a riportare l’ordine nel carcere di Velletri. “Speriamo che la rivolta si concluda senza ulteriori conseguenze. Siamo vicini ai nostri colleghi che ogni giorno affrontano le molteplici emergenze di un sistema penitenziario al collasso“, ha concluso il presidente dell’USPP, sottolineando la necessità di superare anni di destrutturazione e di adottare misure urgenti per garantire sicurezza e legalità.

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