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Pavia, capotreno schiaffeggiata da passeggero: gli aveva chiesto di spegnere la sigaretta

In viaggio sulla linea Milano - Mortara, una capotreno è stata schiaffeggiata da un uomo, che è subito dopo sfuggito ai controlli delle forze dell'ordine

2 Min di lettura

Nel corso di un regolare turno, ieri sera, una capotreno è stata aggredita da un uomo per una semplice richiesta, del tutto normale trattandosi di un viaggio su binari, sulla linea Milano – Mortara, all’altezza di Pavia. Stando a quanto riportato, la donna è stata schiaffeggiata dall’individuo solamente perché lei gli avrebbe chiesto di spegnere la sigaretta che stava fumando. A tal proposito, il giovane si sarebbe indispettito, rispondendo male all’operaia, arrivando a colpirla al volto.

A quel punto sono state chiamate le forze dell’ordine, senza però alcun successo. Infatti, i carabinieri, giunti presso la stazione Mortara, hanno cercato di fermare il giovanotto, il quale, avvertito il pericolo è sceso dal convoglio ferroviario e si è dileguato.

I mezzi di trasporto italiani: un vero pericolo

Nella quotidianità, si sentono sempre più spesso notizie agghiaccianti su eventi spiacevoli che hanno luogo nei pressi delle stazioni ferroviarie o, più generalmente, sui mezzi pubblici italiani.

Risale infatti ad alcuni giorni fa, l’accoltellamento ai danni di un altro capotreno, Rosario Ventura, alla stazione di Genova Rivarolo. L’uomo, dopo aver chiesto di visionare il biglietto ad un ragazzo e una ragazza, che ne erano sprovvisti, è stato aggredito con una testata e schiaffi, per poi essere accoltellato da uno dei due individui. Fares Kamel Salem Alshahhat, l’assalitore 21enne, ha dichiarato davanti alla giudice Camilla Repetto che Ventura lo avrebbe prima colpito con il suo manganello telescopico, anche se sul suo corpo non sarebbero presenti delle lesioni. Per cui, solo entro domani, verrà emessa una sentenza.

Queste sono, dunque, solo due delle incresciose situazioni che si sono consumate sui mezzi pubblici. Tra aggressioni, scippi, biglietti non obliterati e chi più ne ha più ne metta, i trasporti gestiti dallo Stato sono diventati un vero e proprio pericolo per la collettività. Sarebbe, forse, più opportuno esercitare dei controlli più specifici e, magari, lasciare delle figure in grado di proteggere i cittadini in vista di eventuali attacchi?

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