La fine di giugno si è trasformata in un incubo per i residenti dei Campi Flegrei, in provincia di Napoli. Una nuova scossa di terremoto si è verificata a Bacoli, dove è stato individuato l’epicentro a 5 chilometri di profondità, con una magnitudo spaventosa. L’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) ha rilevato una potenza di 4.6 gradi, uguale a quella registrata nel sisma dello scorso marzo.
Si tratta della scossa più forte registrata nella zona negli ultimi 40 anni. Il terremoto è avvenuto alle 12:47 ed è stato avvertito distintamente anche a Napoli. Segnalazioni giungono anche da Giugliano, dai Colli Aminei e dai quartieri di Fuorigrotta e Bagnoli. Sembrerebbe che la scossa si stata preceduta da un boato e abbia avuto una durata piuttosto consistente, tanto da terrorizzare i cittadini dei Campi Flegrei.
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A seguito della scossa la circolazione dei treni risulta rallentata nel nodo di Napoli, a causa delle verifiche tecniche in corso legate all’evento sismico. Secondo quanto riportato da Trenitalia, i treni Alta Velocità, Intercity e Regionali possono registrare ritardi fino a 100 minuti, mentre i regionali posso essere cancellati o deviati.
Sembrerebbe che la prima scossa abbia provocato il cedimento di un costone in località Pennata, come confermato dal sindaco di Bacoli, Josi Gerdo della Ragione, che ha inoltre assicurato che non vi sono feriti o vittime. Anche i vigili del fuoco sottolineano la mancanza di richieste di soccorso o segnalazione di danni. Il sindaco di Pozzuoli, Gigi Manzoni, ha dichiarato che la città non ha riportato alcun danno a seguito del sisma.
A portion of the islet (Punta Pennata) in Bacoli collapsed into the sea after the earthquake.
— RenderNature (@RenderNature) June 30, 2025
A magnitude 4.6 hit 16 KM west of Napoli, Italy at 12.47 PM (Rome time) on June 30, 2025 (approximately 1 hour ago). The tremor was felt widely around Naples.#Terremoto pic.twitter.com/qzfMjSjh3e
Campi Flegrei, panico tra la popolazione
Numerosi residenti si sono riversati nelle strade, come consuetudine, con l’obiettivo di sfuggire alle possibili conseguenze del sisma. Ormai da quasi due anni, il territorio dei Campi Flegrei subisce le conseguenze del bradisismo legato alle solfatare presenti nella zona. I cittadini sono terrorizzati che lo sciame sismico in corso possa prima o poi avere conseguenze tragiche.
La fortissima scossa di oggi, dunque, riaccende i timori dei residenti, che si sentono sempre più abbandonati dalle istituzioni. Subito dopo il primo violentissimo terremoto, una seconda scossa di magnitudo 2.2 è stata registrata ad una profondità di 4 chilometri dalla sala operativa dell’Osservatorio Ingv.
A qualche ora dal sisma iniziano ad arrivare le testimonianze dei cittadini coinvolti nel terremoto. In molti hanno testimoniato un forte boato, seguito poi dal lunghissimo sisma. “Il pavimento ha oscillato. Ma prima, c’è stato quel rumore. Lo stesso che sento ogni volta, solo più profondo“, ha raccontato un residente, sottolineando come ormai la popolazione abbia imparato ad agire con prontezza, a non lasciarsi frenare dalla paura.
“Non c’è stato panico, ma tutti avevamo lo stesso sguardo. Quello che ti viene quando la terra si muove sotto i piedi“, ha raccontato una donna che si trovava in ufficio al momento della scossa. Un’intera comunità che è unita dalla stessa esperienza e che cerca di fare tesoro di ciò che ha, nella consapevolezza di dover convivere con questi fenomeni sempre più spaventosi.
++Articolo in aggiornamento++
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