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Caivano, tensioni nel Parco Verde: in corso lo sgombero di 36 case occupate

Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha chiarito che questa prima tranche di sgomberi ha riguardato le famiglie che presentavano membri con precedenti penali e che quindi non potevano essere regolamentate; seguiranno quindi nuove operazioni

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Un’operazione di legalità“, così il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha definito l’operazione di sgombero che da questa mattina è in corso al Parco Verde di Caivano, alle porte di Napoli. Sono 36 le unità famigliari attenzionate dalle autorità poiché illegalmente residenti in locali che invece dovrebbero essere assegnati ad altri nuclei. Proprio per sbloccare la situazione, che ormai da anni si trova in uno stato di stallo a causa delle occupazioni abusive dell’edilizia residenziale pubblica, conosciuta anche come “casa popolare”, è stato richiesto l’intervento delle forze dell’ordine.

Il quartiere popolare del Parco Verde di Caivano si trova nel mirino delle istituzioni soprattutto a causa delle condizioni di degrado e illegalità che vi si sono sviluppate. Sono numerosi gli episodi di violenza e brutalità che negli ultimi anni hanno reso il quartiere in provincia di Napoli un esempio negativo di gestione di situazioni complesse e delicate. Dalla morte della piccola Fortunata, fino al brutale stupro di due cuginette avvenuto lo scorso anno, Caivano è più volte divenuto teatro di fatti orribili.

La speranza non è però perduta e il lavoro delle istituzioni e delle autorità, insieme a quello di esponenti del territorio, come Don Patriciello, hanno l’obiettivo di migliorare e rivitalizzare il territorio, permettendo anche a chi vi risiede di condurre una vita differente e soprattutto più sicura. All’interno di questo progetto rientrerebbero gli sgomberi odierni, disposti dalla Procura di Napoli, e riguardanti casi in cui non è possibile attuare le procedure di regolarizzazione a causa dei redditi presentati dagli occupanti oppure in riferimento ai precedenti penali di questi ultimi.

Caivano, le operazioni di sgombero

I 36 nuclei famigliari interessati dagli sgomberi di oggi non sono altro che una prima tranche del provvedimento totale, che vede coinvolti 240 casi di possesso illegale di unità abitative e la contestazione a 419 persone del reato di occupazione abusiva. Le prima unità abitative liberate sono state quelle ospitanti i nuclei più urgenti, come spiegato dal prefetto Michele Di Bari: “Sono stati sgomberati solo coloro che hanno avuto gravi problemi con la giustizia“.

Al momento la situazione sarebbe sotto controllo, anche grazie all’ingente dispiegamento di forze utilizzate per l’operazione, ma non sono mancati momenti di tensione con i residenti che hanno urlato a gran voce agli agenti di andarsene. Sul posto sono infatti presenti pattuglie della Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza ed è in volo anche un elicottero delle forze dell’ordine. Il timore, infatti, era che potesse verificarsi una situazione simile a quella del febbraio scorso, quando, all’annuncio della possibilità di sgomberi a seguito di un controllo catastale, si verificarono proteste e blocchi stradali nel quartiere.

(Articolo in aggiornamento)

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