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Bruno il cane-eroe ucciso con esca riempita di chiodi: la politica si infiamma

Secondo Michela Vittoria Brambilla, l'uccisione di Bruno non è stata commessa per cieca crudeltà, ma con uno scopo preciso, perché Bruno nella sua vita ha contribuito a far sequestrare cani utilizzati nei combattimenti

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Una notizia sconcertante arriva da Taranto, dove è stato ucciso il cane-eroe Bruno nel centro di addestramento della città pugliese. Il bloodhound molecolare nel corso della sua carriera aveva aiutato i soccorsi nel ritrovare nove persone disperse e, per questo, era stato anche premiato dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Bruno è stato eliminato con un’esca riempita di chiodi, come afferma la deputata Michela Vittoria Brambilla. Gli inquirenti indagano per scoprire chi abbia potuto togliere la vita del cane-eroe, provocandogli “una morte orrenda, lunga e dolorosissima, per l’emorragia interna, proprio a lui che aveva salvato tante vite di uomini“.

Brambilla ha annunciato di presentare una denuncia formale per la costituzione di parte civilese, come auspicabile, vi sarà un processo“. La presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli Animali e della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente si è espressa chiaramente sulla responsabilità dell’atto vile: “chi ha compiuto questo gesto nefando non lo ha fatto per cieca crudeltà, ma con uno scopo preciso, perché Bruno aveva contribuito a far sequestrare cani utilizzati nei combattimenti“.

La deputata chiede alle forze dell’ordine di compiere ogni sforzo per assicurare alla legge il responsabile della morte, affinché possa subire le pene previste dalla “legge Brambilla“, se riconosciuto come colpevole. Il nuovo regolamento “prevede per chi uccide un animale adoperando sevizie o prolungandone volutamente le sofferenze fino a 4 anni di carcere e 60mila euro di multa“.

Le istituzioni omaggiano Bruno

La notizia è arrivata all’attenzione del presidente del Consiglio e del Senato. Su X Giorgia Meloni ha ringraziato Bruno e ha commentato il suo assassinio come “un atto vile, codardo, inaccettabile del cane-eroe. Nella foto a corredo del testo compare il titolo del Messaggero in merito alla notizia della morte del bloodhound e una foto dove la premier compare sorridente accanto al cane.

Su Facebook Ignazio La Russa si accoda a Meloni e si augura che le autorità preposte possano fare piena luce sul episodio barbaro. Poi il messaggio di vicinanza “a chi lo ha addestrato, a chi lo ha amato e a chi con lui ha condiviso tanti momenti belli e preziosi“.

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