I corpi dei ragazzi di 30 e 23 anni dispersi ieri nelle acque del fiume Brenta sono stati ritrovati. Il primo è stato trovato poco dopo le 23 di ieri sera, mentre il secondo questa mattina. Il ragazzo di 30 anni si chiamava Stefan Bodgan Cristoiu e si era tuffato nelle acque del fiume Brenta nel pomeriggio di ieri per salvare il 23enne cingalese Ramesh Ganegedara che stava affogando. Le salme sono state ritrovate poco distanti dal luogo in cui i ragazzi sono stati visti per l’ultima volta. Cristoiu si trovava a 4 metri di profondità, leggermente a monte rispetto al punto della scomparsa, questo perché in quel punto è presente una conca che tende a far tornare l’acqua a ritroso. Le ricerche per il ragazzo cingalese sono riprese questa mattina, coinvolgendo sommozzatori, gli uomini del Saf (Speleo Alpino Fluviale), un’imbarcazione fluviale con ecoscandaglio, droni, esperti di topografia e un elicottero.
Brenta, i fatti
Ulteriore caso di persone disperse nelle acque di un fiume. Questa volta è toccato a un 23enne cingalese e un 30enne romeno nel fiume Brenta a Campo San Martino, in provincia di Padova. Il ragazzo cingalese si era tuffato nelle acque del fiume ma si è trovato subito in difficoltà. Così si è tuffato il 30enne di un altro gruppo per aiutarlo, ma purtroppo entrambi sono stati travolti dalla corrente, sparendo dalla vista di tutti i testimoni presenti.
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Secondo una prima ricostruzione il 23enne si è immerso nelle acque del fiume Brenta per primo, e il 30enne gli è andato in soccorso quando lo ha visto in difficoltà. Ma entrambi sono stati portati via dalla corrente. Nel tratto in cui è accaduto il fatto ci sono delle spiaggette con divieto di balneazione, ma in estate è spesso frequentato da stranieri. Le persone quindi visitano il luogo, nonostante si conosca la pericolosità del Brenta soprattutto in quel tratto in cui è particolarmente insidioso per la presenza di gorghi e avvallamenti del fondale.
I diversi testimoni presenti durante l’accaduto non hanno potuto fare altro che assistere alla scena drammatica senza poter intervenire. Tra di loro era presente anche la ragazza del 23enne che al Mattino di Padova ha raccontato che “lui era andato a bagnarsi nel fiume ma ad un certo punto ha avuto difficoltà a nuotare. Allora è intervenuto un altro ragazzo romeno che da fuori stava cercando di recuperare un pallone finito in acqua lanciando dei sassi. Lo ha visto in difficoltà ed è entrato in acqua per tendergli una mano, lo ha raggiunto ma poi la corrente del fiume li ha portati via entrambi”.
Un altro testimone ha raccontato che alle 17.30 “dopo alcune bracciate ho visto uno di loro tentare di guadagnare la riva e scomparire sotto i miei occhi inghiottito dal fiume. La piccola spiaggia che si trova sotto il ponte era piena di persone, soprattutto stranieri”.
I soccorritori sono al lavoro da ore e hanno lavorato anche con il buio, insieme ai sommozzatori dei vigili del fuoco di Venezia, le squadre fluviali e un elicottero del reparto volo di Bologna. In precedenza sono stati usati anche dei droni per monitorare il fiume.
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