Quegli attimi sconcertanti, devastanti, terrificanti, che hanno decretato la morte di Pasquale Nappo a Boscoreale, stanno trovando forse trovando una spiegazione. In due a bordo di uno scooter arrivato di corsa in Piazza Pace, al centro del paese, dove uno di loro spara tre colpi e uno colpisce ad un’ascella il 18enne incensurato. due amici che erano con lui lo trasportano in una disperata corsa all’ospedale di Castellammare di Stabia dove però muore.
Scattano subito le indagini per svelare i volti dei due criminali, i loro intenti. I carabinieri acquisiscono le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona e iniziano ad ascoltare le testimonianze di chi ha assistito. Dalle prime ricostruzioni, le modalità dell’agguato portano gli inquirenti a pensare che si tratti di un’esecuzione mirata.
Leggi Anche
Ma Nappo è sicuro che fosse l’obiettivo di quei proiettili? Ebbene, si inizia a scavare nella sua vita, a fare ricerca sulle sue ultime ore di vita, ricostruendo la rete delle sue amicizie. Gli investigatori non si sentono di escludere nessuna pista, neanche che si possa essere trattato di un regolamento di conti.
E così, mentre il padre di Pasquale non ha dubbi e descrive il figlio come un ragazzo tranquillo, non era l’obiettivo ma è solo stato colpito da un proiettile vagante, si consegnano ai carabinieri due giovani di 18 e 23 anni costituendosi e dicendo di essere stati loro a sparare contro Nappo. Ma a sparare quel colpo fatale, da quanto si apprende sarebbe stato il suo coetaneo.
La Procura d Torre Annunziata ha quindi emesso un provvedimento di fermo nei confronti dei due giovani. La vicenda è in fase di accertamento, e sul fatto nonché su due ragazzi indaga il nucleo investigativo dei carabinieri di Torre Annunziata coordinato dalla Procura.
Il lavoro che attende ai militari sarà quindi verificare la veridicità dei fatti che il 18enne e il 23enne racconteranno in fase di interrogatoria e accertare che siano effettivamente stati loro gli esecutori. Da qui, comprendere se Nappo fosse l’obiettivo da colpire o se il fato ha deciso che la sua vita dovesse finire per un movimento di troppo che lo ha messo sulla traiettoria del proiettile. “Non sappiamo darci una spiegazione“, aveva confessato il padre di Pasquale che chiedeva giustizia, “vogliamo sapere il motivo per cui è successo questo a noi“. Domanda e richieste che si spera presto di dare una risposta.
© Riproduzione riservata


